Il Cipe con la riunione del 18 dicembre u.s. ha deliberato investimenti per il rilancio delle infrastrutture con un somma pari a 7.356 milioni di euro. A parte il "Mose" a cui sono destinati 320 milioni nel 2009 e 480 milioni nel 2010, il Cipe non ha assegnato ai singoli progetti fondi, che saranno invece distribuiti, sembra, nei prossimi mesi. Sono una decina le opere in corsa per vincere una quota dei fondi previsti.Il Ministero delle infrastrutture non ha trasmesso alla riunione del Comitato un elenco ufficiale ma due elenchi provvisori, uno per il Mezzogiorno e uno per il Centro Nord a cui i fondi dovrebbero essere destinati. Sappiamo che la somma totale sarà in tutto di 6.126 milioni, di cui 3.116 per il Mezzogiorno e 2.050 per il Centro Nord. Dall'elenco provvisorio emergono le probabili opere finanziabili: la Salerno-Reggio Calabria, la Statale Ionica, la ripresa della progettazione del ponte sullo stretto, le metropolitane in Campania e Sicilia. Al Centro Nord, il terzo valico ferroviario Milano-Genova, la Milano Verona, la Treviglio-Brescia, l'autostrada Cecina- Civitavecchia. La lotteria di gennaio che dovrà assegnare i finanziamenti non risolverà i veri problemi del sistema infrastrutturale, anche se la consideriamo un passo in avanti, e non metterà veramente in moto il volano anticiclico per l'economia del nostro Paese. Sarebbe utile se si vuole utilizzare la leva delle infrastrutture in risposta alla crisi che il governo scelga di finanziare le opere immediatamente cantierabili e non fare scelte elettoralistiche o solo dimensionali. Nel nostro Paese ci sono una miriade di piccoli progetti cantieri aperti con i lavori già avanti e magari sono fermi perché non hanno le somme necessarie per il loro completamento. Così come sarebbe utile far partire una vera campagna di ristrutturazione straordinaria del fatiscente patrimonio edilizio scolastico e delle reti idriche che registrano sprechi enormi della preziosa risorsa acqua, specie nel Mezzogiorno. E' questa la vera priorità. Solo così si farebbe una vera operazione anticiclica con interventi mirati e vicini al territorio con l'utilizzo immediato di lavoro e di sviluppo per le piccole e medie imprese.