Il 28 dicembre presso il Ministero del lavoro, nell'incontro conclusivo della procedura di mobilità, alla presenza delle Organizzazioni sindacali e del coordinamento RSU, la direzione SIELTE, rigettando tutte le proposte del sindacato e le sollecitazioni del Ministero, ha costretto il Ministero stesso a prendere atto della impossibilità di una intesa e conseguentemente è stato redatto il verbale di esperita procedura. Tale atto permette a SIELTE di procedere unilateralmente alla messa in mobilità (licenziare) sino a 390 lavoratori dei cantieri aperti, entro 120 giorni. Tale grave decisione aziendale si somma alla scelta di non accedere alle casse in deroga per i cantieri chiusi, concesse dal governo e come previsto invece con altre imprese del settore. Tale atto comporta la messa in mobilità e relativo licenziamento di altri 160 lavoratori dei cantieri chiusi. Le Organizzazioni sindacali hanno ribadito la netta contrarietà alla messa in mobilità dei lavoratori anche dei cantieri aperti, sostenendo la necessità di individuare strumenti alternativi, a partire dal possibile ricorso di una cassa integrazione per riorganizzazione/ristrutturazione. I licenziamenti, a detta dell'azienda legati a situazioni di mercato, sono inaccettabili anche in relazione alle potenzialità del mercato e agli investimenti annunciati dal governo sulla banda larga e più in generale sul settore delle TLC. Inoltre, a seguito delle pressioni sindacali, il governo in raccordo con AGCOM ha anche deciso di affrontare il problema degli "scandalosi" atteggiamenti contrattuali di Telecom verso i propri fornitori e dei relativi problemi dell'efficienza e manutenzione della rete. Necessitano pertanto, in questo scenario, strumenti conservativi dell'occupazione e non certo licenziamenti.La SIELTE, con queste operazioni, tenta anche di introdurre pericolosi precedenti per tutti i lavoratori, quale quello di licenziare 15 lavoratori del cantieri di Cagliari, impropriamente inseriti dall'azienda nelle procedure di mobilità dei cantieri chiusi, con il pretesto di un insufficienti attività sul radio mobile, dove tali lavoratori operavano prevalentemente. Accettare questo precedente farebbe passare l'inaccettabile principio secondo cui, in un cantiere nel quale sono presenti varie attività, si possa sopprimerne una parte, licenziando il relativo personale collegato arbitrariamente a una specifica attività. Su questo punto la delegazione sindacale ha nuovamente chiesto togliere dalla procedura dei cantieri chiusi i lavoratori di Cagliari. La direzione aziendale ha respinto tutte le proposte sindacali e ha dichiarato di procedere con i licenziamenti. Le Segreterie Nazionale e il Coordinamento proclamano 16 ore di sciopero entro il 15 gennaio 2010: 8 ore con sciopero di tutta la SIELTE venerdi 15, con presidi e manifestazioni, mentre le ulteriori 8 ore di sciopero saranno definite nelle modalità dalle singole RSU con priorità pper le assemblee informative e ulteriri iniziative. Le Segreterie Nazionali danno mandato alle strutture territoriali di predisporre l'impugnazione immediata di tutti i licenziamenti. A tal fine FIM FIOM UILM Nazionali valuteranno anche la costituzione di un collegio legale di indirizzo e riferimento su tale delicata vertenza legale.
SIELTE: rifiuta ogni soluzione e licenzia
29 dicembre 2009 • 20:37