"La controriforma dell'Università non avrà vita facile e continuerà ad essere contrastata con tutte le forme di lotta possibili nella concreta attuazione che richiederà tantissimi regolamenti, decreti e soprattutto risorse che in realtà non ci sono. La partita non è chiusa". A dichiararlo Domenico Pantaleo, Segretario Generale della FLC CGIL."Si è voluto in modo autoritario - prosegue - sulla base della solo forza dei numeri in Parlamento e non di solide ragioni riformatrici, approvare un provvedimento regressivo che determinerà meno autonomia degli Atenei, più precarietà, meno diritto allo studio, meno qualità didattica e meno ricerca. Sarà garantito la possibilità di studiare solo a coloro che avranno buone condizioni economiche perchè in realtà si avvia il processo di privatizzazione dell'Università. E' un attacco ai principi democratici sanciti dalla nostra Costituzione".Alle tantissime ragazze e ragazzi, ai ricercatori, ai precari che hanno riempito le piazze si è risposto, secondo Pantaleo "con l'arroganza del potere che nega presente e futuro proprio a partire dall'impossibilità per tutti di accedere alla conoscenza quale condizione di libertà nel potere realizzare i propri sogni, nel non essere condannati alla disoccupazione e alla precarietà. Quei giovani hanno ricevuto tanta solidarietà e simpatia mentre questo Governo è sempre più distante dai bisogni reali delle persone"."La Ministra Gelmini - aggiunge - dopo aver tentato di demolire la scuola pubblica adesso si compiace con se stessa di completare l'opera con la distruzione delle università e della ricerca pubblica. La sfidiamo ad aprire una discussione di merito e a recepire le tantissime proposte messe in campo dal sindacato, dagli studenti, dai ricercatori e da tante personalità di altissimo profilo culturale perchè ogni cambiamento ha bisogno del consenso e non dell'arroganza"."La FLC CGIL - conclude Pantaleo - non lascerà soli quei giovani, e agli interessi che si nascondono dietro la controriforma delle università, contrapporremo quelli generali ad avere un sistema di istruzione e formazione all'altezza dei bisogni del Paese".