Lo scorso 29 Agosto, su richiesta delle organizzazioni confederali abbiamo incontrato unitariamente il Ministro per il Sud, la Senatrice Barbara Lezzi per avviare un confronto sulle politiche a lei delegate per la coesione territoriale e i fondi strutturali europei.Il primo punto su cui il Ministro si è soffermata è la gestione dei Fondi strutturali europei, delega che sarà al centro della sua attività per i prossimi mesi. Stante il ritardo della programmazione e l’incombere a fine 2018 dei requisiti di spesa da rispettare onde evitare il disimpegno di risorse (regola n+3) e la mancata assegnazione della riserva di efficacia, l’obbiettivo dichiarato è quello di evitare, per quanto possibile, il ricorso ai così detti progetti sponda. Attualmente deve essere ancora certificato a Bruxelles il 47% della spesa fissata per quest’anno per l’Italia dalla regola n+3, per un importo pari a due miliardi e mezzo di euro.Obbiettivo da raggiungere secondo il Ministro, cercando di accelerare la spesa attraverso una maggiorcollaborazione del livello nazionale con le Regioni, rafforzando il ruolo di indirizzo del Ministero eutilizzando maggiormente l’Agenzia per la Coesione per aiutare le autorità di gestione e le amministrazioni territoriali nelle attività di progettazione. Nel Decreto Legge 86/2018 di riordino dei Ministeri emanato a luglio è stata inserita una riorganizzazione delle funzioni della Agenzia per la coesione e del Ministero che va in questa direzione.Parallelamente, il Ministro ci ha comunicato di stare valutando di richiedere alla Commissione europea una mini-proroga di un semestre per quei programmi nazionali o regionali che per stato di avanzamento hanno prospettive concrete di essere realizzati e conclusi ma necessitano di un supplemento temporale per la certificazione della spesa rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2018.Si è poi affrontata la questione del prossimo ciclo di programmazione dei fondi strutturali europei 2021-2017, rispetto alla quale il Ministro ha espresso la volontà di un cambio radicale d’impostazione che veda un maggior coordinamento tra le Regioni nella fase di programmazione, soprattutto rispetto ad alcuni temi come le infrastrutture o la ricerca e l’istruzione, che necessitano di una visione ampia e non possono essere lasciate alla programmazione di ogni singola regione. A riguardo ci ha anche anticipato come intende proporre un cambiamento dei criteri di assegnazione dei fondi che, allo Stato attuale, vedrebbe una riduzione della quota di fondi SIE destinata all’Italia.Passando al tema delle politiche nazionali per il Mezzogiorno, su nostra sollecitazione il Ministro si èespresso sul destino di alcune delle misure esistenti, ereditate dalla scorsa legislatura e in particolare:- Ha assicurato che nella prossima Legge di Bilancio sarà inserita la conferma del Bonus occupazioneSud, cioè della decontribuzione al 100% per le assunzioni operate nelle regioni meridionali per giovani under 35 e persone over 35 purché disoccupate da almeno sei mesi. Il Ministro ha parlato di una eliminazione dei limiti di età, non è chiaro se intendesse la possibilità di assumere over 35 anche senza il requisito della disoccupazione. Non è risultato chiaro neanche l’orizzonte temporale dell’incentivo, se sarà confermato solo per il prossimo anno o, come pure ipotizzato, esteso al triennio fino al 2021. A riguardo della misura naturalmente abbiamo confermato le nostre perplessità, sottolineando nuovamente come una politica di incentivi in assenza di adeguate risorse ordinarie e di un robusto piano di investimenti volti alla creazione di buona occupazione, non sia assolutamente sufficiente.- Su i Patti per il Sud il Ministro ha espresso contrarietà rispetto allo strumento, annunciando chenon saranno riproposti in futuro, posto che è sua intenzione non scardinare “in corsa” quelli esistenti ma anzi monitorarne l’avanzamento. E’ stato segnalato da parte sindacale a riguardo, che pur con tutti i limiti più volte rimarcati dei Patti, questi hanno il merito di ricondurre dentro un unico “contenitore” le programmazioni dei fondi UE e delle risorse nazionali per la coesione di ogni regione. Da questo punto di vista dunque, uno strumento utile che come tale potrebbe essere recuperato in qualche forma.- Sulle Zone Economiche Speciali il Ministro Lezzi ha manifestato l’intenzione di concludere quantoprima l’iter normativo con il DPCM mancante sulle semplificazioni, tenendo conto però che ci sonoancora alcuni margini di incertezza sulla perimetrazione di alcune ZES. Si è soffermata inoltre brevemente sulla situazione specifica di Gioia Tauro, evidenziandone le opportunità, la necessità di superare il commissariamento e sottolineando il problema (per la verità solo collaterale al tema ZES) del conflitto di “attribuzione” del Porto di Messina all’ autorità di Sistema Portuale di Gioia Tauro, sostenendo che probabilmente non sarà possibile sanare questa conflittualità se non riconducendo Messina in una delle autorità di sistema della Sicilia. Sul tema abbiamo riportato al Ministro le nostre preoccupazioni sul fatto che il decreto semplificazioni non agisca su temi sensibili come la qualità del lavoro, la tutela ambientale o il diritto alla salute e sicurezza e abbiamo sottolineato nuovamente che anche le ZES necessitano di forti investimenti collaterali sulle infrastrutture e le filiere in grado di sviluppare i vantaggi localizzativi del territorio, senza i quali si risolveranno in una mera fiscalità di vantaggio, incapace di generare davvero sviluppo.- Sollecitata sul Credito di imposta per gli investimenti la risposta del Ministro, ha riguardato in realtà una sua richiesta a Bruxelles di cambiare gli obbiettivi degli incentivi per l’innovazione affinché non siano basati solo sulla Strategia di Specializzazione Intelligente, cosa che penalizzerebbe di fatto le regioni meridionali.Sul Fondo Sviluppo e Coesione, rispetto al quale chiedevamo chiarimenti sulle effettive disponibilità dirisorse e sull’avanzamento in termini di impegni giuridicamente vincolanti, il Ministro ci ha rinviato adun successivo incontro in considerazione del fatto che si sta svolgendo una ricognizione ed il 5settembre si è tenuta la Cabina di Regia FSC in cui faranno il punto della situazione. Ricordiamo suquesto che la delega al CIPE, e quindi anche alla programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione, èrimasta in capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Sottosegretario Giorgetti.In conclusione dell’incontro, rispondendo alle nostre sollecitazioni circa l’opportunità di renderestrutturato il confronto avviato, il Ministro Lezzi si è detta disponibilità a convocare ulteriori incontri, apartire da uno più focalizzato sulle misure per lo sviluppo economico, che si terrà il prossimo 17 ottobrecongiuntamente con il MISE, chiedendoci al contempo di presentare un pacchetto di proposte. Inquesto senso stiamo lavorando con CISL e UIL per produrre un documento unitario da sottoporreall’attenzione del Ministro. Documento che naturalmente condivideremo appena possibile.
Sud: Cgil, Cisl e Uil incontrano il ministro
7 settembre 2018 • 13:39