"L'atto di dedicare un'aula a Massimo D'Antona è significativo del fatto che siamo di fronte non solo ad una ricorrenza ma ad una persona che ha lasciato un segno indelebile nella storia del nostro Paese. Massimo D'Antona è uno di noi". È quanto ha detto Maurizio Landini di fronte alla targa commemorativa del brutale assassinio di Massimo D'Antona a venti anni dalla sua scomparsa. Quest'anno la consueta cerimonia in via Salaria è stata infatti preceduta da una iniziativa all'università La Sapienza di Roma (piazzale Aldo Moro 5) dove è stata intitolata l’Aula XIII di Scienze politiche a Massimo D’Antona (leggi - ascolta l'intervento di Maurizio Landini)."In particolare D'Antona ci ricorda - ha continuato Landini - che l'applicazione della nostra Costituzione è il legame tra il diritto del lavoro e i diritti di cittadinanza. Massimo D'Antona ha dato un contributo fondamentale alla costruzione della carta dei diritti che, come Cgil, abbiamo depositato in parlamento proprio là dove dice che i diritti dei lavoratori devono essere uguali e garantiti per tutti, a prescindere dal rapporto di lavoro che hanno, e che va promossa una legge sulla rappresentanza che costruisca un rapporto tra la contrattazione collettiva e l'esercizio di chi e come si rappresenta"."Siamo qui anche per ricordare il ruolo fondamentale e decisivo che il movimento sindacale ha dato alla lotta al terrorismo. Quel terrorismo balordo - ha concluso Landini - che ha portato via a noi il contributo prezioso di Massimo D'Antona".
D'Antona: Landini, uno di noi, ha lasciato segno nella storia del Paese
20 maggio 2019 • 12:23