La Corte dei Conti si pronuncia in merito al SISTRI, Sistema di controllo informatico della tracciabilità dei rifiuti, e sollecita il Ministero dell’Ambiente affinché si garantista il funzionamento e l’operatività del sistema. Infatti, secondo i magistrati non risponde ai principi della buona amministrazione lìaver gestito la vicenda mediante l'adozione reiterata di norme "che appaiono il tentativo di comporre un conflitto di interessi tra l'intolleranza delle imprese verso una forma stringente ed effettiva di controllo e la capillare attuazione del progetto".Il SISTRI, istituito con DM 17 dicembre 2009, rimesso in discussione con proroghe (dal 2011) e continue ridefinizioni tanto delle categorie degli obbligati così come della tipologia di rifiuti interessati, aveva buone finalità enormemente compromesse dalle continue incertezze e oscillazioni decisionali che peraltro non hanno valutato i costi fissi e variabili per il mantenimento in esercizio del sistema.Le raccomandazioni al ministero sono contenute nella delibera (n. 4/2016/G) approvata dalla sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti il 7 giugno, in cui i giudici contabili riconoscono che il sistema, “nonostante i limiti apportati, in termini di esenzioni e di ridotta operatività, che hanno ridimensionato le finalità per cui il sistema era stato adottato, è esecutivo e coerente con gli obiettivi della direttiva comunitaria”."La riduzione della platea degli obbligati, esentando ad esempio le imprese con meno di dieci dipendenti - spiegano i giudici - è venuta a minare il perseguimento dell'obiettivo primario di monitorare in modo totalizzante la gestione dei rifiuti speciali pericolosi aprendo maglie nelle quali in malaffare può inserirsi con facilità". Il fatto che finora sul sistema si siano rincorse modifiche e incertezze normative ha contribuito a creare “un clima di intolleranza che ha impedito il rafforzarsi di una coscienza collettiva consapevole della necessità di doversi adeguare a un obbligo giuridico”.Tra le raccomandazioni messe a punto dalla Corte dei Conti, c’è la richiesta di provvedere ad armonizzare le norme che individuano i soggetti obbligati con quelle sulle comunicazioni in materia di rifiuti affinché sia garantita la tracciabilità. La Corte dei conti valuta tra l’altro la necessità di un decreto ministeriale per regolamentare l’utilizzo del Sistri da parte delle forze armate, di polizia e del corpo dei Vigili del fuoco, e di prevedere un sistema che consenta la tracciabilità delle attività condotte all’interno degli impianti di gestione dei rifiuti.Infine la Corte invita a verificare la congruità dei criteri economici e dei termini in base ai quali è determinato il valore della concessione per la gestione del sistema che sarà stipulata in esito alla gara bandita da CONSIP SpA (indetta per individuare il concessionario del nuovo sistema).Malgrado i toni trionfalistici delle istituzioni, va certamente chiarito, che il SISTRI attuale rappresenta una versione fortemente depotenziata di quello che era il progetto iniziale.Inoltre, la necessità di mantenere ancora attivo il precedente sistema cartaceo conferma lo scarso carattere innovativo dei nuovi provvedimenti. La Cgil ha più volte denunciato i ritardi e le mancanze nella piena applicazione del sistema, che testimoniano disinteresse da parte degli organi competenti e la  mancanza di una politica seria ed efficace sui temi ambientali. Il SISTRI rappresenta un sistema, senza dubbio complesso, ma necessario a garantire il benessere dell’ambiente e delle popolazioni che lo abitano, impedendo in modo definitivo l’infiltrazione malavitosa nei processi di trattamento dei rifiuti. Pertanto, ci auspichiamo che l’intervento della Corte venga preso in carico con la dovuta efficacia e ne permetta l’entrata a regime tanto attesa. Per maggiori informazioni ed approfondimenti si allega il testo integrale della delibera in oggetto.

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