Lo scorso 10 dicembre, l’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale hapresentato il rapporto sui rifiuti urbani per l’anno 2018. Il Rapporto, giunto alla sua ventesimaedizione, è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione dati sullaproduzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani e di imballaggi, compresol’import/export, a livello regionale, nazionale e provinciale. Riporta, inoltre, le informazioni sulmonitoraggio dell’ISPRA sui costi di servizi di igiene urbana e sull’applicazione del sistema tariffario.I dati di maggior interesse riguardano il calo compressivo della produzione che si attesta a 29.6milioni di tonnellate e l’aumento della quota di raccolta differenziata, pari a 55.5%. I valori più altisi riscontrano nel Nord Italia. Per la prima volta dal 2010 si registra un lieve incremento dellafrazione organica raccolta in modo differenziato: cresce solo dell’1,6% nel 2017, mentre, negliultimi sette anni era aumentata di quasi 8 punti percentuali l’anno, con picchi del 9,6% tra il 2013 eil 2014. Vengono raccolti in maggior quantità legno e metallo (+8%).Malgrado qualche segnale positivo, gli obiettivi europei non sono ancora stati raggiunti. Infatti, conl’emanazione della direttiva 2018/851/UE sono stati introdotti ulteriori obiettivi per lapreparazione, il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti. Gli obiettivi sono: 50% al 2020, 60% al 2030 e65% al 2035. In Italia, la percentuale di preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio si attestaal 43,9%, considerando tutte le frazioni contenute nei rifiuti urbani, e al 49,4%, effettuando ilcalcolo per le seguenti specifiche frazioni: organico, carta e cartone, vetro, metallo, plastica elegno.In tale contesto, ed alla luce dei recenti fatti di cronaca che vedono proprio i rifiuti urbani comeprotagonisti di numerosi incendi, ribadiamo ancora una volta la necessità di mettere in atto unaseria politica che con efficacia incentivi azioni di aggiornamento e potenziamento dell’intera filieradei rifiuti. Dalla raccolta al riuso, passando per il corretto smaltimento. Inoltre, auspichiamo che intale processo, vengano integrate, a vario livello, misure incentivanti negli attuali e futuri pianid’innovazione tecnologica volti al potenziamento di un’economia verde circolare.In allegato, è possibile consultare il documento integrale del rapporto.