Alle Regioni 185 milioni di euro sul 2014 per la prevenzione del rischio sismico. Il DPCM del 14 dicembre 2015 della protezione civile (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'11 febbraio 2016 n.34) recante: “Ripartizione relativa all’annualità 2014 dei contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico, disciplinati dall’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile 26 ottobre 2015, adottata in attuazione dell’articolo 11 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77", stabilisce la ripartizione tra le regioni per l’annualità 2014 dei contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico.

La somma verrà utilizzata per finanziare le indagini di micro-zonazione e gli interventi strutturali di rafforzamento locale o miglioramento sismico o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile. Il fondo ha una dotazione economica complessiva di 965 milioni di euro, così ripartita: 44 milioni di euro per l’anno 2010; 145,1 milioni per il 2011; 195,6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014; 145,1 milioni di euro per il 2015 e 44 milioni di euro per il 2016.Il monitoraggio delle risorse finanziate con il Fondo per la prevenzione del rischio sismico verrà effettuato con procedure informatizzate che prevedono:

- la trasmissione da parte delle regioni alla Commissione degli atti relativi agli studi di micro-zonazione;- la trasmissione alle regioni, da parte dei comuni interessati, delle proposte di priorità degli edifici pubblici strategici ricadenti nel proprio territorio;- la trasmissione alle regioni, da parte dei comuni interessati, delle proposte di priorità degli edifici privati ricadenti nel proprio territorio;- la trasmissione dalle regioni al dipartimento della protezione civile dei resoconti annuali delle attività svolte;- uno strumento di supporto per trasformare gli indici di rischio sismico derivanti dalle verifiche sismiche effettuate.In tale contesto riteniamo fondamentale che vengano rispettate le tempistiche per la messa a disposizione dei fondi in esame, inoltre che le operazioni di monitoraggio per il loro impiego garantiscano l’ottimizzazione degli stessi.Infine, riteniamo l’ammontare di tali risorse insufficiente a garantire le opere di prevenzione sismiche necessarie al territorio, che ricordiamo essere estremamente fragile sotto il profilo sismico. Pertanto ci auspichiamo che vengano stanziate maggiori risorse in tempi brevi al fine di permettere una politica di prevenzione efficace e lungimirante, con il fine di preservare il benessere del nostro Paese e delle popolazioni che lo abitano.