Roma, 15 gennaio - “Un confronto utile, che continuerà sia sulla riforma degli ammortizzatori sia sulle misure del decreto Ristori”. Così la segretaria confederale della Cgil nazionale, Tania Scacchetti, commenta il tavolo di confronto oggi convocato dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo.
“Abbiamo salutato positivamente - sottolinea la dirigente sindacale - la volontà di coinvolgere in maniera attiva le organizzazioni sindacali nel percorso di definizione di una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali che riteniamo non più rinviabile, stante il quadro economico complesso determinato dall’emergenza sanitaria e dalle profonde trasformazioni in atto nel sistema produttivo del Paese”.
“Particolarmente significativa - afferma Scacchetti - la volontà della ministra Catalfo di anticipare, già nel prossimo decreto Ristori 5, la revisione dell’istituto del contratto di solidarietà difensiva secondo linee d’intervento che come Cgil abbiamo da subito rivendicato, ritenendolo strumento necessario nella gestione dei processi di crisi che per noi devono salvaguardare l’occupazione”.
“Riguardo alla proposta di garantire ulteriori 18 settimane di cassa integrazione ‘Covid’ dopo la fine di marzo, - aggiunge la segretaria della Cgil - abbiamo chiesto che le stesse non siano differenziate per settori e che siano accompagnate dalla proroga generalizzata del blocco dei licenziamenti. Abbiamo, inoltre, apprezzato l’intenzione di prorogare i trattamenti di Naspi e Discoll e l’attenzione dedicata alla problematica che abbiamo sollevato sui lavoratori atipici fino ad ora esclusi dal sistema indennitario che sarà comunque riproposto. Bene, infine, anche l’annunciata integrazione fra politiche passive e attive del lavoro, in cui per la Cgil deve diventare centrale il diritto soggettivo alla formazione per tutti i lavoratori”.
“Il confronto - conclude Scacchetti - proseguirà già dai prossimi giorni oltre che sulla definizione del decreto Ristori anche sull’impianto della riforma strutturale degli ammortizzatori sociali di cui oggi abbiamo avuto modo di conoscere alcune delle linee guida. L’idea di costruire un sistema universalistico, cioè capace di garantire tutela a tutti i lavoratori indipendentemente dalle dimensioni delle imprese e dai settori, ci è apparsa sicuramente condivisibile, così come l’intento di procedere a una semplificazione e razionalizzazione degli strumenti oggi esistenti”.