Roma, 7 maggio - “Il progetto del Governo di modificare il Codice degli Appalti, allentando i controlli e permettendo l'utilizzo sistematico del massimo ribasso, aprirebbe praterie immense a corruzione e infiltrazioni mafiose a scapito dell'impresa sana e della legalità nel lavoro”. Così il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra in merito alla doppia inchiesta che in Lombardia ha portato a 43 arresti e 95 indagati, fra politici, imprenditori e funzionari con accuse di corruzione e di legami con la 'ndrangheta nell'ambito di un sistema diffuso di appalti truccati.Per il segretario confederale “bastano le parole del Procuratore per rendere evidente quanto da tempo sosteniamo. L’inchiesta fa emergere, infatti, come gli imprenditori si dividessero i lotti, pianificando con offerte reciproche al ribasso, e spartendosi così le gare”. “Al Governo quindi ribadiamo che è necessario fermarsi, perché - conclude Massafra - lo ‘Sblocca cantieri’, così com’è stato concepito, rappresenta una minaccia concreta per la legalità e per la crescita del nostro Paese”.
Corruzione: Cgil, ultime inchieste confermano illegalità sistema appalti
7 maggio 2019 • 17:29