Con la firma di un accordo che revoca i 3000 licenziamenti e prevede 18 mesi di ammortizzatori sociali si è chiusa questa mattina, 31 maggio, la trattativa sulla vertenza Almaviva. A pochi giorni dalla scadenza della procedura e dopo mesi di lotta, incontri, scioperi e presidi, è stata siglata un'intesa importante al ministero dello Sviluppo Economico che permette di salvaguardare l'occupazione nei siti di Roma, Napoli e Palermo. Ora la parola passa i lavoratori e alle lavoratrici.
Di seguito il comunicato stampa della Slc Cgil. LEGGI l'articolo di Rassegna sindacale "Accordo per Almaviva, ritirati i 3.000 licenziamenti"Almaviva: Cestaro, soluzione positiva Si è conclusa questa mattina presso il Ministero dello Sviluppo Economico la trattativa sulla vertenza Almaviva.A pochissimi giorni dalla scadenza della procedura che avrebbe comportato il licenziamento di 3000 persone nei siti di Roma, Napoli e Palermo, le Organizzazioni Sindacali hanno siglato con l’azienda e il MiSE un accordo importante, che diventerà efficace dopo lo scioglimento della riserva in seguito alle assemblee con le lavoratrici e i lavoratori.Nel merito, l’accordo prevede la revoca dei licenziamenti e un periodo di 18 mesi di ammortizzatori sociali, necessario a dare respiro all’azienda e ai lavoratori in attesa che le operazioni di consolidamento del mercato dei customer care.Da tempo infatti è aperto un tavolo tecnico sui call center al MiSE, che ha come obiettivi, tra gli altri, l’applicazione dell’art. 24 bis per il diritto di scelta del cittadino sul luogo di risposta delle telefonate e un ragionamento complessivo sugli ammortizzatori sociali per il settore.“Il periodo di 18 mesi è suddiviso nei primi 6 mesi di Contratto di Solidarietà per i siti di Roma, Napoli e Palermo, con percentuali massime che ricalcano quelle dell’accordo attualmente in essere”, spiega Massimo Cestaro, Segretario Generale di SLC CGIL. “I successivi 12 mesi invece saranno coperti da Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, anch’essa insistente sugli stessi siti ma con una percentuale che calerà trimestralmente”.“Si tratta quindi di una soluzione positiva sia perché fa ritirare all’azienda i 3000 licenziamenti dichiarati e ormai imminenti” prosegue il sindacalista “sia perché definisce un percorso con il quale si restringe il perimetro degli esuberi su cui è tarato l’ammortizzatore sociale nel corso della stessa CIGS”.“Un ringraziamento particolare va rivolto alle lavoratrici e ai lavoratori e le RSU di Almaviva, senza la mobilitazione e la determinazione dei quali questa vertenza non avrebbe avuto lo stesso risalto e, probabilmente, lo stesso risultato” conclude Cestaro.