I lavoratori della Brioni, storico marchio dell'alta sartoria maschile fondato nel 1945, il 9 marzo hanno scioperato e manifestato a Pescara contro i possibili 400 esuberi annunciati dalla proprietà, passata nel 2012 al colosso francese del lusso Kering. Lo scorso 29 febbraio i vertici aziendali hanno comunicato ai sindacati la "concreta possibilità" di importanti tagli del personale nei siti produttivi abruzzesi di Penne, Montebello di Bertona, Civitella Casanova e in quello bergamasco di Curno per poter rimodulare la produzione, ad oggi troppo elevata, in base alla risposta dei mercati.
In mancanza di una marcia indietro oltre un terzo degli addetti della Brioni verrà mandato a casa e la professionalità di centinaia di lavoratori (in gran parte donne tra i 40 e i 50 anni) verrebbe dispersa. Con l'inizio della crisi nel 2008/2009 è stata avviata una ristrutturazione che dapprima ha coinvolto la struttura commerciale e distributiva e che ora sta arrivando agli stabilimenti produttivi. Negli ultimi cinque anni sono fuoriuscite oltre 270 persone, le ultime 60 con la mobilità volontaria sottoscritta a fine 2015. I sindacati, che hanno proclamato un pacchetto di 16 ore di sciopero, temono che questa operazione possa trasformarsi in un primo passo per futuri indebolimenti della società e sottolineano che la situazione potrebbe diventare ancora più critica considerando la vicina scadenza dei contratti di solidarietà. Per questi motivi sono hanno chiesto al ministero dello Sviluppo Economico la convocazione di un tavolo nazionale. L'INCONTRO IN REGIONEPermane la necessità di trovare un equilibrio tra produzione e commesse ma non sarà avviata alcuna procedura di mobilità sino al tavolo tecnico con il Governo, i tre siti pescaresi resteranno aperti e a breve sarà presentato un piano industriale. Sarebbero queste, secondo quanto dichiarato nel corso dell'incontro presso la Regione Abruzzo, le intenzioni della proprietà francese della storica sartoria. Il piano di esuberi sarebbe congelato, quindi, almeno fino al 16 marzo prossimo, data fissata per l'apertura del tavolo di cui sopra al ministero dello Sviluppo Economico. La Regione si è detta pronta a mettere in campo agevolazioni nel caso in cui venissero garantiti gli attuali livelli occupazionali e, nel corso di un incontro con il ministro Guidi, ha ottenuto l'impegno di quest'ultima (fonte Agenzia Dire) ad adottare "tutti gli strumenti possibili per tutelare i livelli occupazionali e consentire all'azienda di proseguire l'attività sul territorio vestino".LEGGI la notizia sul sito della Filctem Cgil e sul sito della Cgil Abruzzo ASCOLTA su Radioarticolo1 Vertenze in primo piano del 9/03/2016 con l'intervista a G. Delle Monache, lavoratore Brioni di Penne