Roma, 24 giugno - "Esprimiamo la nostra più viva preoccupazione e contrarietà per l'ulteriore proroga circa l'esame delle offerte d'acquisto del Gruppo, per lo slittamento dei tempi di attuazione del piano di risanamento ambientale, nonché per la possibilità di modifica di quest'ultimo concessa dal Decreto alle cordate interessate. Questi elementi, in aggiunta alla sovrapposizione dei provvedimenti emanati, e ai possibili profili di incostituzionalità su vari aspetti del Decreto, ci spingono a chiedere un attento esame in sede di conversione di legge". Così Cgil nazionale e Fiom Cgil nazionale nella memoria consegnata oggi alla Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati in merito al decreto legge n.98/2016 recante "disposizioni urgenti per il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del Gruppo Ilva", il decimo in ordine di tempo sulla materia. Per Cgil e Fiom le priorità da rispettare nell'operazione di cessione "sono il rispetto dei tempi del processo di ambientalizzazione, necessario per risolvere una grave emergenza sanitaria ed ambientale e precondizione indispensabile per il rilancio di Ilva, e un piano industriale che stabilisca una capacità produttiva tale da mantenere gli attuali livelli occupazionali di Taranto e di tutto il gruppo, pari a 14.129 addetti, e che sostenga i processi di innovazione". Priorità "ancora una volta messe in dubbio per decreto dal Governo". Nel testo consegnato alla Commissione si sottolinea poi la situazione di emergenza che grava sulle migliaia di lavoratori dell'indotto a causa degli ammortizzatori sociali scaduti, da affrontare  tempestivamente "con provvedimenti adeguati che possono essere adottati nello stesso Decreto 98". "La Cgil e la Fiom - si sottolinea nella memoria - chiedono un attento esame in sede di conversione in legge del Decreto al fine di evitare di incorrere in ulteriori contenziosi che andrebbero ad aggravare una situazione di allarme sociale e occupazionale già gravemente compromessa dal mancato rispetto dei tempi previsti dai precedenti decreti e dal perdurare di una situazione produttiva e finanziaria che rischia di ridimensionare in modo irreparabile la collocazione dell'Ilva sul mercato nazionale ed internazionale".                                             Infine, sindacato confederale e categoria ribadiscono la richiesta di un tavolo permanente di confronto tra Governo e parti sociali, "non solo per garantire le informazioni necessarie sul percorso di cessione, ma per determinare un confronto di merito capace di portare a sintesi i diversi interessi in campo". "Ci aspettiamo e rivendichiamo - concludono Cgil e Fiom - di poterci confrontare preventivamente sul profilo di nuovi investitori e sui contenuti del piano industriale ed ambientale che presenteranno. Non vogliamo trovarci di fronte al 'prendere o lasciare'".
Di seguito la memoria consegnata alla Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati.
https://www2.cgil.it/admin_nv47t8g34/wp-content/uploads/2016/06/20160624-Memoria-CGIL-e-FIOM-su-ILVA.pdf