Roma, 1 ottobre - “Negli ultimi mesi abbiamo più volte scritto ai Ministri della Giustizia Marta Cartabia e del Lavoro Andrea Orlando per spiegare le ragioni della nostra contrarietà all’estensione della negoziazione assistita anche alle controversie di lavoro, demandate ad avvocati e consulenti del lavoro, previsione contenuta nella legge delega di riforma del processo civile”. Ad affermano, in una nota unitaria, Cgil, Cisl, Uil.
“Riteniamo che - sottolineano le tre Confederazioni - le conciliazioni private non potranno mai garantire quella imparzialità e bilanciamento di interessi che sono propri delle attuali sedi di conciliazioni protette, come quelle sindacali. Una scelta, quella del legislatore, che valutiamo sbagliata, poiché determinerà sia un deficit di protezione per le lavoratrici ed i lavoratori, che la marginalizzazione del ruolo di tutela collettiva, oltre che individuale, delle organizzazioni sociali più rappresentative”.
Per Cgil, Cisl e Uil “questa novità legislativa, rischia di aumentare quello squilibrio di pesi e poteri da sempre esistente tra lavoratrice, lavoratore e datore di lavoro. A ciò si aggiunge il nostro disappunto sull’introduzione di agevolazioni fiscali volte a favorire tale strumento di risoluzione stragiudiziale della controversie di lavoro, che penalizzerebbe ulteriormente quelle svolte in sede sindacale”.
“Non siamo mai stati auditi dalle Commissioni in materia, chiediamo, quindi, che la Camera valuti profonde modifiche alla norma in oggetto”, concludono Cgil, Cisl, Uil.