Roma, 4 novembre - “In Italia esistono un’enorme questione salariale e un drammatico problema di qualità dell’occupazione, e in assenza di interventi si rischia di peggiorare il quadro. Servono in primis: investimenti per creare nuova e buona occupazione, una riforma fiscale e il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro di milioni di lavoratori”. Così la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, commenta la ricerca diffusa quest’oggi dalla FDV, ‘La questione salariale in Italia. Un confronto con le maggiori economie dell’Eurozona’.“I salari - spiega la dirigente sindacale - sono fermi al palo anche a causa della composizione della forza lavoro italiana, caratterizzata da pochi profili lavorativi qualificati. Negli ultimi anni, la crescita dell'occupazione si è infatti caratterizzata per bassa qualità, insufficienti investimenti in innovazione, crescita della precarietà e del lavoro povero”.“Alla vigilia dello sciopero unitario dei metalmeccanici, e a pochi giorni da quelli dei multiservizi (13 novembre) e degli alimentaristi (16 novembre) per il rinnovo del contratto, questi dati - conclude Scacchetti - rendono evidente il valore generale della loro mobilitazione”.
Lavoro: Scacchetti (Cgil), salari fermi al palo, rinnovare contratti collettivi
4 novembre 2020 • 12:40