Giovedì 19 maggio si è tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico un incontro tra Aferpi, sindacati, Regione e Governo per valutare lo stato di avanzamento dei progetti per lo stabilimento di Piombino dopo la firma del contratto con Sms Demag per l'acquisto del primo forno e per conoscere il nuovo cronoprogramma e i dettagli del piano industriale legato a siderurgia, agroindustria e logistica.

I sindacati hanno ribadito nuovamente l'esigenza prioritaria di garantire la continuità produttiva, di modo da permettere i contratti di solidarietà per i 2180 lavoratori dopo il 6 novembre, data in cui tutti i dipendenti ex Lucchini entreranno in Aferpi, dove ad oggi ne sono passati 1300. Gli addetti di Piombino logistica sono invece 114, a cui si aggiungono i 49 di GSE.

Aferpi ha confermato che il nodo principale da affrontare è quello della liquidità a causa delle difficoltà finanziarie, e ha chiesto al Governo di fare pressione sulle banche per sbloccare la situazione: per la gestione dello stabilimento sono necessari un centinaio di milioni di euro oltre agli 87 quelli già immessi dall'azionista. L'Esecutivo, dal canto suo, si è impegnato a garantire la liquidità necessaria attraverso una società emanazione della Cassa Depositi e Prestiti.Per quanto riguarda il cronoprogramma, è stato specificato che la fase pre-ingegneristica è stata avviata, così come i rapporti con le università per la ricerca, e che è partito l'iter per le autorizzazioni urbanistiche e ambientali, che dovrà essere completato entro l'estate. Le altre scadenze stabilite sono le seguenti:- la progettazione esecutiva dovrà essere completata entro ottobre 2016;- entro dicembre 2016 sarà fornita tutta la lista dei fornitori;- le opere civili dovranno essere terminate entro maggio 2018;- entro 28 mesi (settembre 2018) il forno sarà a regime e dovranno essere prodotte la prima billetta e la prima rotaia.Per quanto riguarda la produzione, attualmente escono dallo stabilimento 90mila tonnellate di acciaio, ma la prospettiva è di crescita: l'azienda ha infatti fatto sapere che nel portafoglio ordini vi sono 150mila tonnellate di rotaie.

Sul fronte della logistica è stata sottolineata l'importanza di far decollare il progetto per le positive ripercussioni su strade e porto in particolare, e una volta messo a punto sarà possibile definire nel dettaglio anche il progetto legato all'agroindustria, che è stato confermato come impegno strategico. Ulteriore elemento, considerato particolarmente importante per i sindacati, la volontà di Sms Demag di legare il 50% della produzione alle fabbriche italiane.Per Fiom, Fim e Uilm ci sono stati dei "passi avanti, anche se non vanno nascoste le criticità". "Il Mise - hanno dichiarato - si è impegnato a sostenere con tutti i mezzi il progetto, e per noi il Governo resta il garante degli accordi sulla ex Lucchini".


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