Come anticipato nella Nota di Aggiornamento al DEF, la prossima legge di Bilancio 2020 sarà accompagnata da 23 provvedimenti collegati. Uno di questi, come da qualche anno a questa parte, è il cosiddetto DL fiscale.Quest'anno il decreto si occupa soprattutto di delineare una stretta verso alcuni tipi di evasione fiscale. La Cgil crede che quanto previsto nel DL non sia sufficiente, e tuttavia non è possibile non notare una grande differenza rispetto allo scorso anno, quando il collegato fiscale apriva e prevedeva una serie di condoni. L'evasione è un tema assai legato alla sensibilità politica e sociale dei tempi, motivo per il quale anche solo avere posto in agenda il tema dell'evasione - e averlo pubblicamente considerato un problema - è un atto non indifferente da parte dell'esecutivo.Crediamo anche che non sia un caso il fatto che negli ultimi giorni si siano alzate molte voci critiche verso questo indirizzo che, parlando di complicazioni burocratiche, di scelte già poste in essere dagli operatori, di “evasione di necessità” cui dovrebbe fare da contraltare la “grande evasione”, stanno provando a delegittimare la campagna di lotta all'infedeltà fiscale che da anni la CGIL considera uno dei mali peggiori del nostro paese.Titolo I: Misure di contrasto all'evasione fiscale e contributiva ed alle frodi fiscaliCompensazioni: La prima parte del decreto fiscale si occupa di rafforzare i controlli sulle compensazioni dei tributi nei casi in cui si è riscontrato che queste possano essere soggette ad abusi. Compensare un debito con un credito nei rapporti con l'erario è una importante semplificazione per il contribuente, ma può capitare che, per carenza di controlli, alcuni crediti siano compensati da più contribuenti, ad esempio a causa di “accolli” a più terzi dello stesso credito, oppure che società fittizie maturino crediti e li “rivendano” per poi fallire e non versare le imposte. La somma dei provvedimenti sulle compensazioni comporta minori spese per 2 miliardi nel 2020 e 2,3 miliardi nel 2021.Catene appalti: Particolarmente rilevante anche nella nostra attività sindacale è la norma all'articolo 4 che mira a tutelare l'erario nelle catene di appalti (compresa subfornitura, logistica, spedizione e trasporto), circostanziando la responsabilità del committente in caso di omessi o tardivi pagamenti. Il committente, ed in questa definizione rientrano anche gli enti pubblici, è quindi tenuto a pagare le ritenute fiscali per i lavoratori oggetto di contratto ed impiegati dall'impresa appaltatrice, che sarà obbligata a versare al committente le somme 5 giorni prima della scadenza. La relazione illustrativa preannuncia che, negli stessi casi (appalti) sarà previsto un lo stesso meccanismo (reverse charge) anche dell'IVA. Pur non essendo una norma destinata al lavoro, questa norma potrebbe limitare di molto il lavoro di scarsa qualità negli appalti, le false cooperative, i fallimenti “pilotati” delle SRL le cui conseguenze ricadono spesso sui lavoratori.Filiera dei carburanti: Un'altra parte rilevante del decreto riguarda il controllo della filiera dei carburanti e degli idrocarburi in generale, per combattere il contrabbando di questi beni e l'utilizzo multiplo delle ricevute di pagamento delle accise. Si tenga conto che ogni anno si stima un'evasione dell'accisa per 207 milioni di euro per la benzina e 1,609 milioni di euro per il diesel.Grazie ai provvedimenti sulla tracciabilità di carburanti ed energia il governo conta di incassare, tra minori spese e maggiori entrate, circa un miliardo nel 2020 e 1,5 nel 2021.Tracciabilità: Importante passo iniziale è l'implementazione dell'utilizzo dei dati delle fatture elettroniche da parte di Agenzia delle entrate e Guardia di finanza anche ai fini di profilazione, che dovrebbe portare già nel luglio 2020 alla precompliata IVA, che è nello stesso tempo sia una semplificazione che uno strumento di maggior controllo. Resta il silenzio sull'incrocio automatico delle altre banche dati, in particolare l'importante anagrafe dei conti correnti (ma fonti vicine al MEF ci suggeriscono che sarà inserito in legge Bilancio), che sarebbe il vero punto di svolta per scoraggiare sul nascere l'evasione dei redditi personali, la cosiddetta “evasione diffusa” che è la vera malattia che distingue (e gonfia) il tasso di evasione del nostro paese nei confronti internazionali.L'ultima parte relativa al contrasto all'evasione fiscale tratta di lotteria degli scontrini, soglie di contante (2000 e poi 1000 a regime), incentivo alla moneta elettronica (cashless). La CGIL crede che ogni incentivo alla tracciabilità sia utile, a prescindere dalla sua reale utilità tecnica. Per intenderci, finché -speriamo già nel testo della Legge Bilancio- i pagamenti con carte non saranno confrontati con l'elenco dei corrispettivi, essi non saranno intrinsecamente uno strumento antievasione; dopodichè è appurato quanto gli operatori siano restii a fare nero distraendo somme derivanti da transazioni tracciate già accreditate su un conto corrente, ed è in questo senso che giudichiamo positivamente questi provvedimenti.All'opposto, infatti, lo scorso anno si parlava di una dichiarazione integrativa che avrebbe potuto condonare fino a 500.000 euro per contribuente, o di scudare i patrimoni non tracciati che si fossero denunciati come presenti nelle cassette di sicurezza: aver anche solo inserito nel dibattito questi argomenti fu un messaggio chiaro per gli evasori anche se poi questi due provvedimenti non diventarono legge. L'insieme delle proposte antievasione relative a tracciabilità, pagamenti elettronici e lotteria degli scontrini non è previsto produca entrate, sintomo di una relazione tecnica effettivamente “prudenziale” come definita dal Ministro Gualtieri.Altri provvedimenti
Nella seconda parte del decreto troviamo una serie di provvedimenti di natura fiscale, alcuni dei quali anche abbastanza rilevanti. Ricordiamo in particolare:
  • - L'aumento delle imposte sui giochi e la proroga di alcune concessioni agli operatori del gioco d'azzardo legale, sufficienti ad incrementare le entrate per 667 milioni nel 2020 e 617 nel 2021;
  • - La non assoggettabilità IVA per la formazione con esclusione delle scuole guida per patenti non professionali (66 milioni di maggiori entrate);
  • - La proroga (richiesta dallo Spi CGIL) della compartecipazione al 100% dei comuni al gettito derivante dalle loro segnalazioni;
  • - Un allineamento tecnico delle scadenze delle ultime rottamazioni di cartelle;
  • - La spinta all'accentramento in Sogei delle attività informatiche degli organismi pubblici anche al fine di garantire interoperabilità tra i sistemi ed abbattere i costi;
  • - La proroga del prestito ad Alitalia (400 milioni per il 2019)
  • - Un rilevante incremento delle pene per le false fatturazioni e per altri reati fiscali, punto cui son sembrati molto interessati il movimento 5 stelle ed il Presidente Conte. Oltre ad aumentare le pene massime sono stati incrementati anche i minimi di pena per rendere effettiva la carcerazione. Anche in questo caso non risultano previste maggiori entrate;
  • - Si prevede, infine, il posticipo del versamento del secondo acconto per i contribuenti soggetti a ISA. Questo significa minori entrate 2019 per 1,46 miliardi e maggiori entrate equivalenti nel 2020.
  • - Figurano, nel testo, tagli alle spese dei ministeri in gran parte collegate ai provvedimenti del DL. Infatti dei 3 miliardi di riduzioni delle dotazioni finanziarie, 2,896 sono in capo al MEF, soprattutto nel programma che riguarda i giochi, le lotterie ed i rimborsi d'imposta e nel programma in cui si contabilizzano gli oneri per il pagamento degli interessi sui conti del tesoro (oltre un miliardo solo per queste due voci). Oltre 600 milioni è la riduzione del programma cui sono imputate le spese per gli incentivi alle imprese, le zone franche urbane, gli incentivi tramite il cuneo fiscale lato impresa. Poco rilevanti i tagli agli altri ministeri (es. 31 milioni al MISE, 550 mila euro all'Istruzione ricerca, 36 milioni ai Trasporti, 800 mila al Mibact, 14 milioni alla Salute).
Decreto Legge 124_2019