Roma, 6 novembre - “Non è la legge di Bilancio che serve al Paese. Il sentiero stretto scelto dal Governo è sempre nel solco dell’austerità, con nuovi tagli strutturali alla spesa, privatizzazioni e condono delle cartelle esattoriali, e della svalutazione competitiva, poiché si programmano una riduzione dei salari e un alto tasso di disoccupazione, anche al 2020”. È quanto si legge nel documento che la Cgil ha consegnato quest’oggi in occasione dell’audizione in Commissioni Bilancio congiunte di Senato e Camera, alla quale sono intervenute Susanna Camusso, segretario generale della Cgil e la segretaria confederale Gianna Fracassi.Per la Confederazione “non ci sono risorse sufficienti sul capitolo investimenti, leva fondamentale per creare crescita, sviluppo e buona occupazione. Assenti anche misure significative sul versante fiscale, a partire da una riduzione dell’imposizione tributaria sul lavoro, e la lotta all’evasione continua a essere marginale”. “Si prevedono solo - prosegue - una pletora di bonus e di micro interventi che non rappresentano lo shock necessario per far ripartire il Paese, soprattutto nel Mezzogiorno”.“Salvo un lieve aumento delle risorse contro la povertà attraverso il Rei - evidenzia il sindacato di corso d’Italia - si mantiene lo status quo e non si affrontano le grandi disuguaglianze che attraversano l’Italia. Ad eccezione del rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici, non si danno ancora risposte sui temi posti unitariamente dalle Organizzazioni sindacali, soprattutto sulla previdenza, su cui si registra “un vuoto pneumatico, nonostante gli impegni sottoscritti dal Governo un anno fa con la fase due”. Infine, sottolinea la Cgil “sugli ammortizzatori sociali le misure sono parziali, servono più strumenti e più risorse” e per quanto riguarda la politica industriale e per lo sviluppo sostenibile “è ancora affidata troppo agli incentivi e al mercato”.- Il testo integrale consegnato in audizione
L. Bilancio: Cgil, sentiero stretto nel solco dell’austerità
10 novembre 2017 • 09:24