Roma, 23 marzo - “Saranno i contribuenti a pagare i costi a carico delle imprese per la riscossione del canone Rai”. E' quanto denuncia il responsabile delle politiche energetiche della Cgil, Antonio Filippi.“Il decreto del Mise - spiega Filippi - prevede che alle imprese elettriche gli venga corrisposto un contributo forfettario per coprire i costi della riscossione del canone Rai, pari a 14 milioni di euro per il 2016 e altrettanti per il 2017”. “Risorse economiche - avverte - che verranno coperte dall'Agenzia delle Entrate, quindi dai contribuenti italiani”.Secondo il dirigente sindacale questi 28 milioni di euro “potevano sicuramente essere utilizzati per favorire crescita e occupazione invece di coprire scelte di programmazione sbagliate del governo”.Filippi poi lancia un allarme per il futuro: “ora possiamo immaginare cosa potrà succedere dal primo gennaio 2018 quando finirà il mercato tutelato per l'energia elettrica e oltre 23 milioni di utenti si dovranno rivolgere obbligatoriamente al mercato libero. Non solo ci saranno sicuri aumenti in bolletta - aggiunge - ma si dovrà dipanare il nodo del pagamento del canone Rai che passerà da un fornitore all'altro. Ad oggi nessuno ancora ha spiegato quali saranno le procedure da seguire”.“Tutto ciò - conclude Filippi - rafforza la nostra contrarietà ad una operazione tesa esclusivamente a fare cassa, che penalizza gli utenti domestici”.