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L’introduzione dell’AUU è stata una scelta fondamentale.
Restano criticità ed esclusioni da rimuovere al più presto.
I DIRITTI SONO DIRITTI E DEVONO ESSERLO PER TUTTI I FIGLI E LE FIGLIE
Su questa nostra rivendicazione è intervenuta anche l’Europa con la precisa indicazione di rimuovere al più presto le criticità che penalizzano molte famiglie, a partire da lavoratori e lavoratrici che non risiedono in Italia da almeno 2 anni o i
cui figli non risiedono in Italia o che non hanno un contratto di lavoro della durata di almeno 6 mesi.
Qualche esempio:
♦ Un lavoratore dipendente con coniuge e 2 figli di 10 e 12 anni residenti all’estero, che nel 2020 aveva un reddito di 25.300 € l’anno, con il passaggio all’Assegno unico ha perso detrazioni e ANF per 282,83 € al mese e 3.393,96 € all’anno.
♦ Una lavoratrice vedova e con 2 figli di 8 e 11 anni residenti all’estero e un reddito da lavoro domestico di 14.800 €, ha perso 394,25 € al mese e 4.731,00 € l’anno.
♦ Arriva a 446,46 € mensili e 5.357,52 € l’anno la perdita per un lavoratore con coniuge e 3 figli di 2, 6 e 10 anni residenti all’estero, e un reddito da lavoro dipendente di 30.200 €
CHIEDIAMO A GOVERNO E PARLAMENTO di superare una discriminazione inaccettabile.
Stiamo attivando tutte le azioni necessarie per rendere esigibile il diritto di tante famiglie all’accesso all’AUU.
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