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Le rilevazioni Istat degli ultimi anni indicano, in Italia, una tendenza alla denatalità sempre maggiore.
Nel 2022 le nascite scendono a 393mila, registrando un calo dell'I,7% sull'anno precedente. La denatalità prosegue anche nel 2023: secondo i primi dati provvisori, a gennaiogiugno le nascite sono circa 3.500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2022.
Dal 2008, anno in cui è stato raggiunto il valore massimo relativo alle nascite degli ultimi vent'anni, l'Italia ha perso la capacità di crescita per effetto del bilancio naturale, non rimpiazzando a sufficienza chi muore con chi nasce. Uno studio della Fondazione Di Vittorio segnala che, rispetto al 2018, il calo della popolazione italiana raggiungerà nel 2050 cinque milioni di abitanti, evidenziando come sia fondamentale, per fare fronte al calo demografico, l'immediata attuazione di politiche a sostegno della genitorialità e come, inoltre, l'adozione di nuove politiche migratorie, che favoriscano accoglienza e integrazione, possano contribuire a invertire questo trend negativo.
Le cause della denatalità sono diverse e richiedono una molteplicità di interventi a partire da quelli concernenti il lavoro con il superamento della precarietà, la crescita dei salari, le politiche di conciliazione di vita e di lavoro e le politiche per contrastare l'alto tasso di disoccupazione giovanile. A questi provvedimenti, indispensabili per dare alle persone la necessaria stabilità per poter programmare il futuro e la nascita di figli, si devono aggiungere quelli altrettanto necessari volti a rafforzare l'infrastruttura sociale territoriale per realizzare un sistema di welfare pubblico locale che accompagni la genitorialità senza scaricare sulle famiglie i carichi di cura.
Anche il mercato del lavoro, in questi ultimi decenni, è in continuo cambiamento: oltre al lavoro dipendente pubblico o privato sono sempre più presenti diverse tipologie di contratti a termine e precari, e vi è un aumento della presenza dei lavoratori autonomi e liberi professionisti.
Spinta dalle direttive europee, in particolare da quella sul work life balance 2019/1158 di recente recepimento, la legislazione italiana ha, con ritardo, introdotto alcune disposizioni importanti, seppur ancora insufficienti, quali l'ampliamento strutturale del congedo di paternità obbligatorio e l'estensione dei congedi parentali, con l'introduzione di elementi di maggiore condivisione dei carichi di cura familiare tra genitori e volti a tutelare in misura maggiore le lavoratrici autonome.
Una ulteriore novità è stata l'istituzione dell'Assegno Unico e Universale per i figli a carico (Auuf), in sostituzione della pluralità dei provvedimenti previgenti di sostegno economico, rivolto a tutti i figli a prescindere dalla condizione occupazionale dei genitori.
Alla luce di tutti questi cambiamenti è sempre più importante da parte dei genitori sapersi orientare tra le numerosissime norme vigenti per poter esercitare in modo completo i propri diritti.
A questo scopo è indispensabile conoscere le norme e le leggi al fine di attuare la più efficace e flessibile strategia genitoriale per il lavoro di cura, senza rinunciare al lavoro fuori casa. Una particolare attenzione va rivolta alle donne immigrate, i cui diritti spesso vengono messi in discussione da norme discriminatorie o da interpretazioni restrittive.
A tal fine abbiamo deciso di pubblicare la presente guida, consapevoli che la genitorialità rappresenti un cambiamento nella vita delle persone; come Patronato Inca e come Cgil vogliamo svoglere un ruolo ancora più incisivo tramite la presa in carico e l'accompagnamento delle persone nel percorso di tutela dei propri diritti.
La guida che proponiamo ha lo scopo di far conoscere in modo semplice le diverse opportunità che offre la legislazione italiana per permettere ai genitori, che non vogliono rinunciare a crescere insieme ai loro figli, di sfruttare ogni possibilità.
Invitiamo tutte e tutti a rivolgersi con fiducia al Patronato Inca e alla Cgil, che ha sedi decentrate in tutto il territorio nazionale, per trovare le risposte giuste ai propri problemi e ai propri dubbi, per essere aiutati a prendere le decisioni più convenienti. Per noi promuovere i diritti e sostenere la conciliazione e la condivisione dei tempi di vita e di lavoro rappresenta un impegno prioritario e un grande valore sociale.
Ezio Cigna e Cristiano Zagatti, Coordinatori Area Stato Sociale e Diritti CGIL Nazionale
Anna Maria Bilato, Collegio di Presidenza INCA Nazionale