Congedo di paternità alternativo

Il Testo Unico, recependo la sentenza n. 1/1987 della Corte Costituzionale, ottenuta dalla consulenza legale dell’INCA nazionale, che non è esagerato definire «di portata storica», prevede (all’art. 28) che il padre lavoratore possa sostituire la madre per garantire comunque l’accudimento del neonato, se la madre muore, se è gravemente ammalata, se c’è l’affidamento esclusivo al padre, in caso di abbandono, per il periodo di congedo obbligatorio dopo il parto, o per una parte di esso, se la madre ne ha già usufruito parzialmente.

ATTENZIONE
Il diritto a sostituire la madre nell’accudimento del figlio nei gravi casi previsti per i lavoratori dipendenti è stato esteso anche ai padri lavoratori autonomi e liberi professionisti (D.Lgs. n. 80/2015 artt. 15 e 18).

Congedo di paternità obbligatorio

Con l’entrata in vigore dal 13 agosto 2022 del Decreto Legislativo n. 105/2022 il congedo di paternità obbligatorio è riconosciuto a tutti i lavoratori dipendenti compresi:

  • i lavoratori domestici;
  • i lavoratori agricoli a tempo determinato;
  • i lavoratori dipendenti di Amministrazioni pubbliche.

Il congedo di paternità obbligatorio non spetta né ai padri lavoratori iscritti alla Gestione separata né ai padri lavoratori autonomi, compresi i lavoratori che abbiano un rapporto di lavoro autonomo dello spettacolo.

I padri lavoratori dipendenti possono fruire di dieci giorni lavorativi di congedo obbligatorio a partire dai due mesi prima della data presunta del parto ed entro i cinque mesi successivi alla data del parto.

Il congedo è fruibile anche in caso di morte perinatale del figlio, cioè nel caso di figlio nato morto dal primo giorno della ventottesima settimana di gestazione o nel caso di decesso del figlio nei primi ventotto giorni di vita dello stesso.

Nel caso di parto plurimo, al padre lavoratore dipendente spettano venti giorni di congedo di paternità obbligatorio, a prescindere dal numero di figli nati. Il congedo di paternità obbligatorio può essere fruito negli stessi giorni in cui la madre sta fruendo del congedo di maternità. È compatibile con la fruizione da parte del padre del congedo di paternità alternativo ma non nelle stesse giornate.

I giorni di congedo obbligatorio sono indennizzati dall’INPS al 100% della retribuzione e sono validi ai fini del diritto e della misura della pensione.

Accesso alla NASpI in caso di dimissioni da parte del lavoratore padre, entro il primo anno di vita del bambino.

Una importante novità riguarda la possibilità di accedere alla NASpI in caso di dimissioni volontarie durante il primo anno di vita del bambino da parte del lavoratore padre che ha fruito del congedo di paternità obbligatorio e/o facoltativo.

Ricordiamo che in precedenza questa possibilità era consentita soltanto alle lavoratrici madri e ai lavoratori padri solo nel caso di fruizione di congedo di paternità alternativo.


Congedo obbligatorio di paternità per i lavoratori dipendenti, Focus della Guida Inca e Cgil “Genitori che lavorano”, edizione 2025.
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