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Roma, 3 ottobre - “Ricordiamo oggi una delle tragedie che ha segnato per sempre le nostre coscienze: il 3 ottobre del 2013 morirono infatti nel Mediterraneo 368 persone, uomini, donne, bambini, partiti con la speranza di una vita migliore. Una data che è diventata, per non dimenticare, la Giornata nazionale in memoria delle vittime della immigrazione”. Lo affermano, in una nota, Cgil, Cisl, Uil.
“Quella tragedia continua a perpetrarsi ogni giorno ed un numero incalcolabile di persone perde la vita cercando di oltrepassare i mari ed i confini, affrontando viaggi pericolosi per sfuggire a guerre, sofferenze e miseria. Non basta ricordare - proseguono le tre Confederazioni - serve cambiare le politiche adottate in questi anni dai singoli Stati europei, costruendo una vera e condivisa regia europea, mettendo al centro i valori della solidarietà e dell'accoglienza”. Per Cgil, Cisl, Uil “tutto ciò può avvenire aumentando i corridoi umanitari e le quote di reinsediamento e garantendo inoltre: il diritto d'asilo per ragioni umanitarie; il salvataggio ed il soccorso in mare; i permessi per motivi di studio e di lavoro alle persone in fuga da guerre e persecuzioni; la facilitazione dei ricongiungimenti familiari; la promozione di sistemi di sponsorizzazione per l’ingresso in Europa dei migranti. Va rivisto l'accordo di Dublino, disdicendo gli accordi con i paesi terzi che non garantiscono i diritti umani”.
“Questa è la strada che va intrapresa per sconfiggere la colpevole indifferenza che accompagna queste tragedie e costruire - concludono Cgil, Cisl, Uil - un futuro di dignità e rispetto dei diritti umani”.