Roma, 22 ottobre - “L’accertamento di casi di Covid-19 tra i lavoratori agricoli migranti negli accampamenti rurali della Piana di Gioia Tauro e di Campobello di Mazara richiede la tempestiva presa in carico sociosanitaria delle positività riscontrate, anche per impedire l’eventuale propagazione del patogeno ad altri negli aggregati interessati. La situazione che si sta verificando non deve essere sottovalutata, soprattutto in questa fase complicata di recrudescenza dell’emergenza epidemiologica”. Lo affermano in una nota congiunta Cgil e Flai Cgil.
“Occorre - proseguono - agire subito per non dare adito alla psicosi. È fuor di dubbio che le condizioni di vita indecenti di ampie fasce di lavoratori agricoli migranti li rendono ancor più esposti al virus. La crescente disseminazione degli accampamenti informali e dei ghetti nel Paese non è fortuita. Sono prospicienti ai distretti agricoli ad alta intensità di lavoro e rappresentano la cifra di una lunga stagione politica miope sull’immigrazione che ha prodotto un impianto normativo dagli effetti deleteri, perché ha costretto decine di migliaia di migranti su tutto il territorio nazionale, a cercare rifugio ai margini dei consessi sociali, trasformando gli accampamenti informali e i ghetti in ricettacoli surrogati di diritti stralciati”.
Per Cgil e Flai “è evidente che i ghetti non sono rispondenti all’orizzonte democratico né tantomeno alla delicata fase epidemiologica attuale. Le situazioni appurate nella Piana di Gioia Tauro e a Campobello di Mazara richiedono una capacità di risposta fondata sulla lungimiranza e il buon senso. La preoccupazione è che possano verificarsi in molti altri contesti simili in tutto il Paese”.
Per questo Cgil e Flai chiedono alle Istituzioni di “adoperarsi per accelerare l’attuazione di quanto previsto dall’articolo 103 del DL Rilancio che statuisce al comma 20 che “al fine di contrastare efficacemente i fenomeni di concentrazione dei cittadini stranieri in condizioni inadeguate a garantire il rispetto delle condizioni igienico-sanitarie al fine di prevenire la diffusione del contagio da Covid-19, le Amministrazioni dello Stato competenti e le Regioni, anche mediante l’implementazione delle misure previste dal Piano Triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato 2020-2022, adottano soluzioni e misure urgenti idonee a garantire la salubrità e la sicurezza delle condizioni alloggiative”.
“Affrontare proficuamente la situazione dei nascenti cluster negli accampamenti informali e nei ghetti passa attraverso l’implementazione di questa norma. Nel Paese, c’è un ampio patrimonio immobiliare di beni confiscati, già assegnati, che potrebbero essere adibiti all’accoglienza dei positivi riscontrati. Altre soluzioni possono essere adottate dalle Prefetture e dalle Regioni interessate. Ne va dell’interesse della comunità”, concludono Cgil e Flai Cgil.