Roma, 14 settembre - Per la Cgil sono apprezzabili le intenzioni espresse oggi dai ministri Provenzano e Gualtieri sul futuro della ex Ilva e, in particolare, sugli impegni che il governo intende assumere per l’insieme dell’area di Taranto. “La città - affermano in una nota congiunta il segretario confederale, Emilio Miceli ed il Coordinatore della Consulta Industriale, Fausto Durante - ha bisogno di riconciliarsi con la produzione di prodotti siderurgici e ciò - precisano - può avvenire solo attraverso impegni credibili e condivisi tra ArcelorMittal, le rappresentanze del lavoro e dell’impresa, le istituzioni locali e nazionali".A parere dei due sindacalisti, quando si parla di Taranto e dell’ex Ilva bisogna tener presente che ci si riferisce al più grande stabilimento siderurgico europeo e, dunque, a uno degli asset decisivi per il futuro dell’Italia industriale. “Per queste ragioni, l’inclusione del futuro dell’area di Taranto negli obiettivi del Piano che l’Italia sta predisponendo per l’utilizzo dei fondi europei post Covid-19 - rimarcano Miceli e Durante - è certamente da condividere e sostenere”.Ma perchè gli impegni possano concretizzarsi, per i dirigenti Cgil “occorrono due condizioni: che il piano di ambientalizzazione del sito di Taranto - concordato tra ArcelorMittal e gli altri soggetti coinvolti, compresi governo e i sindacati -, prosegua e si completi. E poi - concludono - ricominciare a produrre prodotti siderurgici secondo gli accordi sottoscritti con i sindacati al subentro di ArcelorMittal, sia per i livelli occupazionali sia per gli obiettivi produttivi”.