Roma, 8 gennaio - "Per la Ferriera di Servola, il Ministro Patuanelli convochi rapidamente un incontro in cui, riunificando il tavolo dell'Accordo di Programma con quello azienda/sindacati, si individuino soluzioni credibili ed esigibili a garanzia delle prospettive industriali e dell’occupazione”. La sollecitazione al ministro dello Sviluppo economico per il sito siderurgico triestino arriva dal segretario confederale della Cgil Emilio Miceli e dal segretario nazionale della Fiom Cgil Gianni Venturi per i quali “la situazione alla Ferriera è arrivata al dunque: tutti sanno la verità e nessuno la dice” sono le parole dei due sindacalisti convinti che “la chiusura dell'area a caldo comporterà il ridimensionamento delle attività e i conseguenti esuberi, a partire dai lavoratori con contratti a termine”.
Un rischio che, a parere di Miceli e Venturi, è reso evidente dalla disponibilità generica manifestata dall'azienda ad una ricollocazione dei lavoratori in esubero presso altri siti del Gruppo. Una disponibilità che “dimostra la mancanza di un disegno di ripresa produttiva o di saturazione di quel sito. L'accordo azienda/sindacati del 23 dicembre, non sottoscritto dalla Fiom - denunciano infine i due sindacalisti - non offre le necessarie garanzie per i lavoratori. Lo sanno anche le organizzazioni sindacali che quell'accordo l’hanno firmato. Altrimenti non si capisce perchè hanno scritto a Patuanelli chiedendogli garanzie per l'occupazione”.
Per questo Miceli e Venturi chiedono ai lavoratori “di non approvarlo nel referendum che si terrà tra pochi giorni”.