LAVORO. CGIL: grave la reintroduzione del praticantato gratuito nella riforma forense ROMA, 21 dicembre. "La riforma dell'ordinamento forense appena approvata dal Senato rappresenta un grave passo indietro rispetto alle già inaccettabili condizioni di accesso alla professione per i giovani". Lo sostengono Elena Lattuada, segretario confederale della CGIL e Franco Martini, segretario generale della FILCAMS CGIL. "Contrariamente a quanto previsto nei precedenti provvedimenti legislativi - dicono i due sindacalisti - viene reinserito il praticantato gratuito nei primi sei mesi e la possibilità facoltativa, da parte del professionista, di corrispondere un compenso a partire dalla settima mensilità". "Considerato che la riforma del lavoro ha introdotto l'obbligatorietà di una indennità per i tirocinanti riteniamo inaccettabile che questo diritto non venga riconosciuto per l'intero periodo anche ai praticanti avvocato ". Infine la CGIL giudica grave il fatto che la legge sia intervenuta su questo tema mentre le parti sociali stanno regolando il praticantato nel contrattato nazionale di lavoro degli studi professionali: a nostro avviso questo provvedimento anacronistico non deve ostacolare la regolazione contrattuale del praticantato e l'istituzione di un equo compenso.