Roma, 5 agosto - “Si è tenuto oggi presso il Mimit l’incontro tra il Ministro Urso e le organizzazioni sindacali relativo ai dossier di siderurgia e automotive.

Non sono però arrivate le risposte che attendavamo. Abbiamo sottolineato che siamo di fronte ad un rischio molto concreto per il nostro sistema industriale e manifatturiero.

Le due centralità dell’industria su cui bisogna investire con urgenza sono l'acciaio e il settore automotive per scongiurare il rischio di andare verso un processo di dismissione e non di transizione ecologica.

Nell'automotive i numeri parlano chiaro. Assistiamo ad incentivi di un miliardo di euro mentre aumenta la cassa integrazione in tutti gli stabilimenti, anche in Sevel, e si riducono i volumi produttivi. Tutto questo accade mentre i bilanci di Stellantis sono in netto miglioramento con un valore aggiunto prodotto più alto degli anni precedenti. Servono investimenti pubblici e privati per salvaguardare anche le aziende della componentistica e per attrarre altri costruttori che valorizzino la componentistica nel nostro Paese. Mentre sulla crisi che riguarda Industria Italiana Autobus, sono i lavoratori che in questi anni hanno tenuto aperti i due stabilimenti di Bologna e di Avellino.

Sulla siderurgia abbiamo chiesto garanzie su occupazione, ambiente e produzione in riferimento all'ex Ilva e a Piombino, occorre intervenire per far tornare le persone al lavoro e non perdere impianti strategici per il futuro della produzione di acciaio. E' necessario che lo Stato assuma un ruolo strategico e di gestione.

Tutte le attività industriali e manifatturiere si trovano di fronte ad un bivio: o si va nella direzione di una transizione sia ecologica che digitale, che assuma l’occupazione e il lavoro di qualità, con investimenti pubblici e privati molto consistenti, oppure nei fatti si sceglie un processo di progressiva riduzione e ridimensionamento fino alla chiusura delle attività più importanti nel nostro Paese.

Per dare un futuro al nostro Paese fondato sul lavoro e sulla giustizia sociale, abbiamo chiesto quindi che il confronto e la discussione avvengano a Palazzo Chigi, con la Presidenza del Consiglio e tutti i Ministeri coinvolti, con le organizzazioni sindacali e le associazioni imprenditoriali”.

Lo dichiarano in una nota congiunta Maurizio Landini, segretario generale Cgil e Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil


Industria, Landini: “Spostare il tavolo a Palazzo Chigi” – Collettiva.it