Roma, 30 maggio - “Una scelta demagogica, quella di investire milioni di euro nell’installazione di telecamere nei nidi d’infanzia, che rappresenta una punizione per lavoratori e lavoratrici che a fronte di situazioni di lavoro usuranti e condizioni fisiche ogni giorno più precarie, svolgono con passione il proprio operato”. E’ quanto si legge in una nota dell’Osservatorio 0-6 della Cgil nazionale  in merito ad uno degli emendamenti allo Sblocca cantieri approvati dalla commissione in Senato.“Gli atti di violenza sono da condannare in ogni forma e luogo - prosegue la nota - , ne basta uno per dichiarare sconfitta l’intera comunità educante di un territorio. Gli episodi accaduti sono frutto di un isolamento delle strutture, di una prolungata e mancata presa in carico delle difficoltà espresse dai lavoratori. Le telecamere - spiega l’Osservatorio Zerosei - non saranno, quindi, un deterrente per compiere atti di violenza. Serve, invece, che ogni struttura riesca a convivere e collaborare in un progetto territoriale che crei sinergia reale. Solo in vere comunità educanti nessun caso di violenza potrà più avvenire”.“Ai genitori che credono sia indispensabile monitorare l’attvità del proprio figlio, chiediamo invece di partecipare alla vita del nido insieme ai propri bambini, con le educatrici e con le maestre. Saranno accolti con piacere, e sarà un’occasione per insegnare loro a leggere le manifestazioni dei bambini sia in caso di allerta che di gioia di sentirsi autonomi nei percorsi educativi e negli spazi pensati esclusivamente per loro” conclude la nota.