Roma, 12 maggio - "Non possiamo che esprimere grande soddisfazione per la decisione della Corte di Appello in relazione alla vicenda della Calcestruzzi Belice. I lavoratori, insieme alla Cgil, si sono battuti con grandi sacrifici e con coraggio per avere giustizia ed affermare il principio della legalità". Così il responsabile Legalità della Cgil nazionale Luciano Silvestri commenta la sentenza che revoca il fallimento dell'azienda di Montevago (Agrigento), confiscata e gestita dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione dei Beni Sequestrati alla Criminalità organizzata."La nostra battaglia per il riutilizzo sociale dei beni e delle aziende confiscate in una logica di trasparenza - prosegue il dirigente sindacale - riceve da questo episodio ulteriore slancio, e dimostra l'urgenza di una riforma del Codice Antimafia e in primo luogo dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati".Per Silvestri "la società civile e il sindacato non possono continuare da soli a fare da supplenza alla politica, su questo fronte latitante, in quanto dopo tre anni di confronto e dopo aver bloccato per un anno la discussione al Senato del testo già approvato alla Camera, non ha ancora varato in via definitiva quel provvedimento"."Questa sentenza mette a nudo una vicenda a dir poco sconcertante ed evita che, come purtroppo spesso accade, le confische di aziende sane si trasformino in fallimento e in licenziamenti", sostiene il responsabile Legalità della Cgil nazionale. "Per questo - conclude - chiederemo immediatamente un incontro al Ministero dell'Interno e alla ANBSC per ripristinare le condizioni operative che la stessa Agenzia aveva inspiegabilmente bloccato".