Roma, 9 maggio - Venerdì prossimo, 13 maggio, Cgil nazionale, Cgil Calabria e Cgil Emilia Romagna, terranno a Cutro (Crotone) un'importante iniziativa dal titolo "Emilia Romagna e Calabria uniti nella legalità per un nuovo modello sociale e di sviluppo", organizzata con la Camera del Lavoro di Crotone e l'Osservatorio Cgil sulla legalità “Salvatore Aversa”. L'appuntamento è per le ore 17.00 presso la sala conferenze “Falcone e Borsellino" del Comune di Cutro, piazza Umberto 1. Parteciperà il segretario confederale della Cgil Gianna Fracassi.Il convegno, che si svolgerà nel luogo di insediamento storico della cosca 'ndranghetista Grande Aracri, vede a fianco due strutture regionali della Cgil, quella della Calabria e quella dell'Emilia Romagna, per sottolineare il radicamento dell'associazione mafiosa su tutto il territorio nazionale, come emerso dalle indagini della DDA e dai maxi-processi “Aemilia” (in cui le organizzazioni sindacali della regione si sono costituite parte civile), “Kyterion” e “Pesci”, e il costante impegno del sindacato di corso d'Italia nella lotta alla criminalità organizzata. "Illegalità e penetrazione delle mafie nell'economia configurano il punto di arretratezza più grave del nostro sistema sociale e civile, che lede profondamente il tessuto economico dei territori coinvolti e i diritti dei lavoratori", si legge in una nota della Cgil nazionale. "Laddove il lavoro è attaccato dall'illegalità o dalle mafie - prosegue la nota - la nostra organizzazione partecipa ai processi: è accaduto in Calabria, a Pesaro in un processo per caporalato, e recentemente a L’Aquila per i fatti gravissimi legati alla ricostruzione, dove la costituzione di parte civile è stata presentata dal segretario generale Susanna Camusso". Vi è poi un altro tema al centro dell'iniziativa del 13 maggio: "il Sud e il Nord del Paese possono affrancarsi da ogni mafia mettendo in campo un modello sociale e di sviluppo incentrato sulla piena affermazione della legalità e il pieno riconoscimento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori?". "La nostra risposta - continua la nota - non può che essere positiva, ed è ciò che la Cgil ha provato a fare con il Piano del Lavoro, con la vertenza 'Laboratorio-Sud Idee per il Paese', con il documento congiunto 'Impresa e Lavoro: le proposte di Cgil, Cisl e Uil sul Masterplan per il Sud', e con i Patti per lo sviluppo che in alcune regioni, tra cui Emilia Romagna e Calabria, si stanno sottoscrivendo". Per la Cgil "sono necessari importanti interventi normativi, a partire dall’approvazione della legge sulla gestione dei beni e delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie, di cui siamo stati promotori, e che dopo il passaggio alla Camera attende il via libera del Senato". "Legalità, diritti, lotta alla criminalità organizzata e a tutte le mafie - conclude la Cgil - sono gli obiettivi con cui, storicamente, il sindacato si è misurato, pagando anche prezzi durissimi. Bisogna ripartire dal lavoro, dai valori democratici di cui il movimento delle lavoratrici e dei lavoratori è portatore, per ricostruire una strategia d'azione per la definitiva espulsione della criminalità organizzata dal consesso civile".