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Un recentissimo sondaggio, che chiedeva ad un significativo campione di popolazione quale fossero le priorità che il nuovo Governo dovesse assegnarsi, rivela che all’ultimo posto delle prossime iniziative governative c’era l’innalzamento del tetto del contante visto, dal campione stesso, come regalo a riciclatori ed evasori fiscali. Come Cgil concordiamo totalmente con l’analisi fatta dal rilevamento. Vediamo di esaminarne ora i vari perché.
Analizzando il tetto al contanti, come è regolato negli altri Paesi europei secondo i dati dello European Consumers Center, osserviamo i seguenti limiti per l’utilizzo del denaro contante:
- 500 euro in: Grecia;
- 1.000 euro in: Francia; Spagna; Svezia;
- 2.000 euro in: Romania;
- 2.700 euro in: Danimarca;
- 3 mila euro in: Belgio; Lituania; Portogallo;
- 3.300 euro in: Polonia;
- 5 mila euro in: Bulgaria; Slovacchia; Slovenia;
- 7.200 euro in: Lettonia;
- 10 mila euro in: Repubblica Ceca; Malta;
Appare, dunque, del tutto evidente come la maggior parte dei Paesi europei attui una politica di contenimento dell’utilizzo del denaro contante, con soglie non elevate.
In una recente comunicazione del Dipartimento Nazionale Legalità della Fisac-Cgil si sono analizzate le strategie di money laundering basate sull’utilizzo del denaro contante. Esse prevedono il trasferimento di fondi nel sistema finanziario, attraverso intermediari, per aggirare i sistemi finanziari tradizionali. Si tratta delle forme più comuni e privilegiate di riciclaggio di denaro. Occorre ricordare, infatti, che una delle caratteristiche forti del denaro contante è proprio l’anonimato, elemento ampiamente sfruttato ai fini del compimento di reati. All’interno del novero di queste strategie – basate sul contante – rientrano azioni, quali:
- il bulk cash smuggling, in cui oggetto del contrabbando è proprio il denaro contante;
- i funnel accounts, ossia dei conti bancari utilizzati allo scopo di raccogliere depositi da varie località. In sostanza, più soggetti depositano denaro contante in un conto bancario su cui operano membri facenti parte di una rete criminale sita in un’altra parte del Paese o del mondo;
- i money transmitters, istituzioni finanziarie non bancarie che inviano denaro da una località all’altra.
È del tutto evidente, quindi, che più la soglia per i pagamenti in contanti viene elevata, più le occasioni per compiere degli illeciti si moltiplicano. Lo stesso Presidente del Tribunale di Palermo, in una recente occasione, ha dichiarato che l’innalzamento della soglia per i pagamenti in contanti è un regalo alle organizzazioni criminose.
Una soglia per i pagamenti in contanti più alta, forse fino a 10mila euro.
La proposta della maggioranza viene difesa, in maniera convinta dal nuovo Governo anche se non è ancora stato deciso nulla di definitivo. Dunque, invece che scendere da 1.999,99 a 999,99 euro, come previsto da tempo, dal prossimo anno la soglia per i pagamenti cash potrebbe essere moltiplicata addirittura per 10, sicuramente rendendo ancora più difficile la lotta al riciclaggio di denaro sporco, al contrasto del fenomeno dell’usura, della corruzione e del pagamento del lavoro in nero.
Uno studio della Banca d’Italia dimostra che alzare il tetto del contante favorisce anche l’evasione fiscale ed è una proposta in netta controtendenza con quanto deciso in questi anni in Italia e in gran parte dei Paesi europei per ridurre progressivamente l'uso del contante e spingere la tracciabilità dei pagamenti e la lotta all'economia sommersa.
Come si è modificata la soglia al contante negli ultimi anni? E cosa si è osservato parallelamente quando è stata abbassata od alzata? Negli ultimi vent'anni ci sono stati una decina di cambiamenti alla soglia massima. Il minino è stato di 999,99 euro nel 2011, il massimo 12.500 euro (Governi Berlusconi 3 e 4). Il Governo Prodi nel 2006 la abbassò a 5.000 euro, Berlusconi la riportò a 12.500 per poi farla scendere prima a 5.000 e poi nel 2011 a 2.500. Dopo Monti, con Renzi, risale a quota 3.000 e poi con Conte nel 2020 si scende a 2.000. Nel 2022 saremmo dovuti passare a 1.000 ma nel Milleproroghe 2021, con un blitz di Lega e Forza Italia (in sede di esame delle modifiche), mentre il Governo Draghi espresse parere contrario, slittò al 2023.
Secondo lo studio della Banca d'Italia quando si alzò il tetto da 999,99 a 2.999,99 euro con l'obiettivo di sostenere i consumi, aumentò di conseguenza di mezzo punto l’incidenza dell’evasione. La relazione tra utilizzo del contante ed economia sommersa è stata più volte richiamata dalla Uif, l'Unità di Informazione Finanziaria presso la Banca d'Italia che si occupa di riciclaggio. L’Uif monitora l'uso del contante (nel 1°semestre 2022 cresciuto a 116mld di euro) ricevendo le Segnalazioni da Banche e Poste se un singolo soggetto supera la soglia di 10mila euro mensili di prelievi/versamenti. In uno studio di qualche mese fa, assieme alla Banca d'Italia, incrociando le Banche dati pubbliche si dimostrava l'esistenza del nesso di causalità fra movimentazione contante e sommerso. In quella ricerca, denominata Pecunia Olet, veniva sottolineato come l'economia sommersa sia cresciuta anche a seguito dell'innalzamento della soglia di uso del contante da 1.000 a 3.000 euro, in vigore dal 2016 con l'obiettivo di sostenere la domanda, concludendo che le restrizioni all'uso del contante possono essere efficaci nel contrasto all'evasione fiscale. Da parte sua la Banca Centrale Europea avverte che i sistemi alternativi di pagamento oltre che i limiti ai contanti servono a conseguire la dichiarata finalità pubblica della lotta all’evasione.
Nella letteratura economica il legame fra innalzamento del tetto ai contanti e spinta all’evasione fiscale non è provato in maniera definitiva, ma ci sono alcuni indizi molto importanti in tal senso. E sullo sfondo resta sempre il Pnrr da portare a compimento, che nel filone della digitalizzazione promuove i pagamenti elettronici.
Il mondo intanto va avanti e di contanti ce ne sono sempre meno. Ci sono Paesi, (gli Scandinavi per primi), in cui da decenni si paga tutto solo con le carte. I pagamenti in contanti anche in Italia sono scesi ormai sotto il 50%, secondo le rilevazioni del Politecnico di Milano, e le transazioni digitali continuano ad aumentare, grazie alla diffusione del contactless. Nel 2022, dai dati dell’Osservatorio di SumUp, società che gestisce Pos e pagamenti digitali, le transazioni elettroniche per esercente sono aumentate del 17% rispetto al 2021 e addirittura del 128% sul 2019, l'anno prima del Covid. Alzare il tetto del contante porterebbe con sé il rischio di fare passi indietro, a causa della costante diffidenza italiana verso i pagamenti elettronici
Il rischio di spalancare le porte alla piccola evasione, che messa insieme fa un'evasione enorme, è reale e va monitorata. Anche solo ventilare scenari in cui si possono fare pagamenti non tracciati di 9.999 euro di fatto è uno strizzare l'occhio all'assistenzialismo non regolato, cieco, in cui diventa di fatto impossibile sapere se chi fa il nero lo fa per mantenere la famiglia o invece per altre ragioni.
L'Italia è uno dei 17 Paesi europei ad aver stabilito un limite ai pagamenti in contanti. Per ora non ci sono ancora limiti imposti dalla normativa Ue ai pagamenti in contanti che si possono effettuare negli Stati membri, che sono dunque liberi di decidere le soglie che ritengono necessarie. Ma la situazione potrebbe cambiare quando verrà approvata definitivamente dal Consiglio Ue e dal Parlamento europeo la VI Direttiva Europea antiriciclaggio.
In tal senso, il Dipartimento Nazionale Legalità della Cgil, e la Cgil tutta, hanno messo in evidenza come l’utilizzo del denaro contante, se non regolamentato con soglie di utilizzo basse, sia strumento di evasione fiscale, riciclaggio di denaro sporco, pagamento del lavoro in nero ed usura. Dunque l’ipotesi di innalzare il tetto massimo per i pagamenti in contante va evidentemente dalla parte opposta ad un vero contrasto di questi fenomeni.
Occorrono, di conseguenza, tutta una serie di iniziative volte a far recedere il Governo da questa ipotesi allo studio per proseguire verso una piena e totale affermazione della Legalità. Battaglia che vedrà sempre la Cgil in prima fila.