Roma, 27 novembre - “Siamo di fronte a un paradosso che mette a rischio la vita democratica del Paese: mentre sindacati e associazioni, impegnate quotidianamente nel contrasto alle mafie e a favorire processi di accoglienza e integrazione degli immigrati, manifestavano per chiedere a Governo e Parlamento l'apertura di un confronto finora sistematicamente negato, veniva richiesto il ricorso al voto di fiducia sul dl sicurezza”. Lo dichiara il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra.“Si crea così - prosegue - una rottura democratica che rende il nostro Paese più fragile, più debole e meno sicuro. La sicurezza non si determina negando le libertà. La sicurezza non si determina militarizzando le nostre città e i nostri quartieri. La sicurezza - incalza - si conquista attraverso processi di accoglienza e di integrazione, combattendo le mafie attraverso un controllo sociale del territorio. Per quest’ultimo il riutilizzo a fini sociali dei beni sottratti alla criminalità organizzata è un'arma straordinaria”.“La Cgil, che insieme a Cisl, Uil, Arci, Libera, Acli, Arci, Avviso Pubblico e Legambiente, ha dato vita ieri ad una importante mobilitazione, continuerà a impegnarsi con tutte le associazioni per contrastare questa pericolosa deriva e rendere così l’Italia libera dalle mafie, dalla corruzione e sempre più legale”, conclude Massafra.