Roma, 30 aprile – "Anche quest’anno vogliamo ricordare Pio La Torre, assassinato dalla mafia il 30 aprile 1982 per il suo impegno e la sua battaglia per i diritti dei lavoratori e contro la criminalità organizzata. E in questa giornata ci auguriamo che il suo insegnamento e il suo esempio siano guida e sprone per il Parlamento, a cui chiediamo di approvare finalmente la legge di iniziativa popolare sui beni confiscati: sarebbe importante arrivare a questo risultato nell'anno del ventennale della legge 109/1996". Così la segretaria confederale della Cgil Gianna Fracassi ricorda oggi Pio La Torre, sindacalista e parlamentare siciliano, a trentaquattro anni dalla sua uccisione.
"La Torre – ricorda Fracassi – ci ha insegnato quanto sia radicato il legame tra l’incremento della criminalità organizzata e la disoccupazione, e che per combattere la prima occorre innanzitutto aggredire l’illegalità economica restituendo alla collettività i patrimoni delle cosche e dei clan, per costruire su quella base attività sane con al centro il lavoro e la dignità delle persone".
"Questo è lo spirito su cui La Torre e Rognoni hanno stilato la legge che porta il loro nome, spirito raccolto dalla legge 109 e che la nostra proposta di legge di iniziativa popolare, il ddl n. 2134, vuole rendere concreto ed esigibile", sostiene Fracassi. "La battaglia del comitato ‘Io riattivo il lavoro’, di cui la Cgil fa parte, - aggiunge la dirigente sindacale - ha portato alla raccolta di un milione di firme e, nel giugno 2013, alla presentazione di un testo di legge che punta proprio a favorire il riutilizzo sociale dei beni e delle aziende confiscate, salvaguardando l’occupazione di centinaia di lavoratori".
"Dopo un lungo percorso – sottolinea la segretaria confederale Cgil - nel novembre scorso quel testo è stato approvato dalla Camera e attende ora il via libera del Senato". "Ci auguriamo – conclude Fracassi - che l’approvazione arrivi in tempi rapidi, sarebbe importante raggiungere questo risultato nel ventennale della legge 109, un bel segnale per dire che il cammino tracciato da Pio La Torre per la legalità continua, e non si fermerà".