Bologna, 13 settembre - Si è svolta oggi presso la sede della CGIL di Bologna la cerimonia di conferimento dello speciale “Riconoscimento alla memoria di Pio La Torre”, organizzato da Avviso Pubblico, Cgil e Federazione nazionale della stampa italiana, finalizzato a valorizzare esempi di alto valore civile e politico, aventi come protagonisti sindacalisti, amministratori locali e giornalisti, nella prevenzione e nel contrasto alle mafie, alla corruzione e all’illegalità.I Vincitori del Riconoscimento di questa terza edizione sono:• Antonella Micele, già Vicesindaco di Casalecchio di Reno (Bo), per la categoria amministratori pubblici;• Franco Zavatti, Coordinatore legalità e sicurezza CGIL Emilia Romagna, per la categoria sindacalisti;• Il giornalista di La Repubblica Giuseppe Baldessarro, per la categoria giornalisti.È stata conferita inoltre una menzione speciale per la categoria amministratori:Al Sindaco di Troina Fabio Venezia;All’assessore del Comune di Modena, Andrea Bosi.Per la categoria dei sindacalisti a:Giacinto Berardi, Flai-Cgil Catanzaro;Antonio Condello, Luogotenente della GdF (DIA) iscritto al neo Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri (Silf).Per la categoria dei giornalisti a:Valerio Lo Muzio, collaboratore di Repubblica TV;Francesco Viviano, scrittore e giornalista.Durante la cerimonia si è tenuto un dibattito, presieduto da Stefania Pellegrini, direttrice del Master Pio La Torre in “Gestione e riutilizzo di beni e aziende confiscati alle mafie” dell’Università di Bologna, tra i membri della giuria del premio, a cui hanno partecipato Rosy Bindi, già Presidente della Commissione parlamentare antimafia;Massimo Mezzetti, Vicepresidente di Avviso Pubblico e Assessore della Regione Emilia-Romagna; Giuseppe Massafra, Segretario Cgil e Michele Albanese, giornalista e responsabile Legalità della Federazione nazionale stampa italiana.Ad aprire il dibattito Franco La Torre, figlio di Pio La Torre: “Bisogna colpire le mafie nel loro interesse primario che è quello economico, così come ha fatto straordinariamente la Legge Rognoni-La Torre. Purtroppo oggi i temi della difesa dei diritti e della democrazia, attraverso il contrasto di quel sistema di potere, non emergono nell’agenda politica. È importante che questo Paese riporti in cima all’agenda politica i diritti costituzionali che la mafia calpesta quotidianamente”.A seguire la già Presidente della Commissione parlamentare antimafia, On. Rosy Bindi ha sottolineato: “Noi siamo debitori nei confronti di questa legge che rappresenta un architrave per il nostro ordinamento. Grazie a questa legge l’associazione mafiosa è un reato. Questo ha un valore eccezionale, è un fatto di democrazia assoluta. Noi ne siamo profondamente orgogliosi e lo gridiamo in ogni parte del mondo”.“Noi siamo il paese delle mafie ma siamo anche il paese dell’antimafia – ha continuato l’On. Bindi –. Le mafie sono un attentato alla democrazia, sono contro la crescita e il progresso, contro la pace e i diritti e questo Pio La Torre lo aveva intuito prima di tutti.Questo premio non è destinato agli eroi, è un riconoscimento laico così come dev’essere l’antimafia. Noi non abbiamo bisogno di eroi ma di persone normali che quotidianamente e onestamente svolgono la loro attività con disciplina e onore”.Il Vicepresidente di Avviso Pubblico Massimo Mezzetti nel consegnare il premio agli amministratori: “Per non essere eroi bisogna essere in tanti, bisogna stare insieme. L’eroicità ci aiuta a deresponsabilizzarci. Ognuno per il suo ruolo deve fare il suo dovere: questa è la più grande rivoluzione sociale di questo Paese ed è quello che Avviso Pubblico fa ogni giorno. Non lasciare soli gli amministratori locali e proporre norme ed iniziative che mirino a promuovere una cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”.“Oggi noi raccontiamo delle storie che hanno tutte dei tratti in comune: l’impegno costante – ha evidenziato Giuseppe Massafra che ha consegnato i premi ai sindacalisti –. Noi dobbiamo fare in modo di aumentare l’impegno nella prevenzione e nel contrasto alle mafie: da un lato dobbiamo rafforzare la cultura della legalità e dall’altro dobbiamo fare in modo che ognuno interpreti il proprio ruolo di partecipazione alla vita democratica del nostro Paese”.“Noi sin dall’inizio abbiamo sposato l’ideazione e la promozione di questo Riconoscimento perché crediamo che il ruolo dell’informazione, che è quello di garantire un diritto costituzionale, sia fondamentale – ha sottolineato Michele Albanese, che ha premiato i giornalisti –. Sono molto preoccupato per la caduta di attenzione nei confronti delle mafie. Bisogna invitare tutti alla reazione, lanciare un allarme perché c’è il pericolo concreto che le mafie e i loro sodali possano diventare un punto di riferimento sociale, credibile, in alcuni territori. Lavoriamo per accrescere la nostra sensibilità verso questi pericoli”.Galleria fotografica
Terzo Riconoscimento alla Memoria di Pio La Torre: conferiti ad amministratori, sindacalisti e giornalisti i premi organizzati da Avviso Pubblico, Cgil e Fnsi
13 settembre 2019 • 14:28