Roma 11 settembre - “Quelli diffusi oggi dall’Istat sono dati davvero drammatici che dimostrano come la mannaia di questa pandemia sul fronte occupazionale si sia abbattuta sui lavoratori più fragili del nostro mercato del lavoro: tempi determinati, lavoratori autonomi e soprattutto lavoratori più giovani”. È quanto dichiara a Collettiva.it la segretaria confederale Tania Scacchetti.Per la dirigente sindacale, quanto rilevato dall’Istituto “certifica quello che diciamo da tempo: la precarietà è ormai un aspetto strutturale. Precarietà e assenza di tutele sono troppo spesso riconducibili alla generazione degli under 35. Senza il blocco dei licenziamenti - sottolinea Scacchetti - i dati di oggi sarebbero certamente ancor più drammatici e difficilmente recuperabili”.“È necessario quindi invertire subito la rotta. I soldi del Recovery Fund vanno utilizzati per creare nuove opportunità di lavoro, soprattutto per le platee più fragili, donne e giovani, ma anche - conclude la segretaria confederale - per bonificare un mercato del lavoro inquinato da tipologie di lavoro e assunzioni contrattuali prive di ogni diritto”.

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