La Cgil apprende "con stupore e preoccupazione" della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento che cambia le diciture presenti nella carta d'identità da un più generico "genitori" allo specifico "padre" e "madre"."Pur trattandosi di una controriforma più volte annunciata - si legge nella nota -  si sperava fino all'ultimo che si trattasse soltanto dell'ennesima sparata propagandistica nel quale l'attuale governo è specializzato. Dobbiamo invece prendere atto che si è deciso di percorrere fino in fondo la strada dell'esclusione e della discriminazione più odiose"."Questo provvedimento - spiega la Cgil - non solo cerca di precludere sviluppi futuri nel senso dell'ampliamento dei diritti familiari esistenti, ma va a colpire con un'intollerabile discriminazione famiglie già esistenti".Per questo, conclude la nota "saremo con tutti i mezzi a fianco delle famiglie, dei minori e di tutte le persone bersaglio di questa orrenda discriminazione e sosterremo con ogni mezzo la battaglia già annunciata di Famiglie Arcobaleno per chiedere ai tribunali amministrativi la cancellazione della nuova norma".