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Mercoledì 10 aprile si è svolta l'audizione presso la XIV Commissione Politiche dell'Unione europea della Camera dei deputati sulla "Proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2009/38/CE per quanto riguarda l'istituzione e il funzionamento dei comitati aziendali europei e l'effettiva applicazione dei diritti di informazione e consultazione transnazionale" – (Rel. on. Giordano).
Per la CGIL ha partecipato all’audizione Andrea Malpassi. Di seguito riportiamo la memoria predisposta da Monica Ceremigna che per la Cgil si occupa di questo tema.
Audizione Commissione Politiche Europee 10 aprile 2024
Modifica Direttiva 2009/38/CE presentata dalla Commissione Europea il 24 gennaio 2024 riguardante l'istituzione, il funzionamento e l'effettiva applicazione dei diritti di informazione e consultazione transnazionali attraverso i Comitati Aziendali Europei (CAE).
In premessa, la CGIL manifesta il proprio apprezzamento per la proposta di modifica presentata dalla Commissione, per il parere e le raccomandazioni espresse dal Parlamento Europeo.
Apprezzamento nel merito, per le indicazioni che permetteranno maggiore efficacia dei CAE; e nel metodo, per il coinvolgimento delle parti sociali – sia a livello europeo che nazionale – che ha permesso di arrivare a questo risultato.
La Cgil ha seguito gli sviluppi di queste modifiche con attenzione, sia a livello nazionale che europeo, attraverso la propria azione nella Confederazione Europea dei Sindacati.
La scorsa settimana, il 10 aprile 2024, la Commissione per l'occupazione del Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sulla proposta della Commissione e ha confermato le richieste contenute nella sua relazione di iniziativa legislativa del 2 febbraio 2023 (2019/2183(INL)). Desideriamo sottolineare che sosteniamo con forza la posizione del Parlamento europeo e vi invitiamo ad allinearvi ad essa.
La proposta della Commissione rappresenta sicuramente un fondamentale passo in avanti per una maggiore efficacia dei CAE, migliorando i diritti di consultazione e rappresentanza dei lavoratori nelle imprese transnazionali dell'Unione europea.
Miglioramento quantomai necessario ed urgente, che il movimento sindacale italiano, di concerto con quello europeo, sostiene da moltissimi anni, affinché il CAE, titolare dei diritti di informazione e consultazione in caso di decisioni aziendali importanti che riguardano i lavoratori a livello transfrontaliero, sia sempre e adeguatamente messo in condizione di esigere e agire tali diritti.
Rileviamo che le modifiche proposte mirano a garantire i principi per le pari opportunità e a mitigare lo squilibrio di potere tra datori di lavoro e rappresentanti dei lavoratori, promuovendo un dialogo più equo all'interno di un quadro giuridico sicuro. Questi passi sono fondamentali per alimentare un'atmosfera di collaborazione che vada a vantaggio sia della forza lavoro che dell'impresa.
Accogliamo quindi con favore l'iniziativa della Commissione di chiarire la portata delle questioni transnazionali, a correzione dell’errore della rifusione della Direttiva del 2009, poiché in un panorama economico interconnesso, le decisioni prese in uno Stato membro possono ripercuotersi in più Paesi, quindi su numerosi lavoratori. Tuttavia, sottolineiamo che non sono da considerare transnazionali soltanto le decisioni prese dalla direzione centrale, ma anche quelle assunte ai diversi livelli decisionali e territoriali dell’impresa, poiché possono avere effetti in Paesi – e su lavoratori - diversi.
Anche il tema delle spese legali del CAE in carico alla direzione centrale proposto, è un altro aspetto che apprezziamo, poiché il CAE non ha entrate proprie e non è accettabile che in caso di contestazioni portate di fronte ai tribunali, siano i singoli componenti a doversi assumere rischi finanziari.
Tuttavia, sebbene la proposta sia solida, ci sono aspetti in cui potrebbe essere ulteriormente rafforzata per garantire una piena applicazione dei diritti di informazione e consultazione dei CAE.
Posizioni spesso espresse dalle raccomandazioni allegate dalla Commissione Occupazione del Parlamento Europeo nell’espressione del proprio parere favorevole alle modifiche proposte.
In particolare, riteniamo che per rafforzare significativamente l’efficacia dei CAE sia necessario prevedere sanzioni finanziarie legate al fatturato globale dell’impresa, nonché introdurre un meccanismo di ingiunzione che sospenda le decisioni della direzione fino a un’adeguata consultazione, in caso di violazione di tali diritti da parte dell’impresa.
Riteniamo inoltre fondamentale ribadire che gli incontri ufficiali dei CAE debbano avvenire in presenza, per incrementare le opportunità di conoscenza, di comunicazione, di confronto e di scambio tra rappresentanti dei lavoratori e dell’impresa. A questo proposito, si sottolinea come sia opportuna anche la calendarizzazione strutturale degli appuntamenti, per non lasciare l’azione dei CAE a livello occasionale.
Riteniamo che il ruolo dei CAE debba essere fondamentale nell’ottenere il superamento del gender pay gap e per realizzare percorsi di formazione permanente per lavoratrici e lavoratori, con particolare riferimento alle ricadute sul mondo del lavoro inevitabili nel dispiegarsi delle cosiddette transizioni ecologica e digitale.
Auspichiamo il vostro sostegno in sede di Consiglio europeo alla proposta della Commissione e alle nostre ulteriori proposte su questo tema, affinché i diritti dei lavoratori e dei loro rappresentanti in tutta Europa non solo siano riconosciuti, ma siano effettivamente applicabili.