Di seguito riportiamo il testo della lettera inviata da Cgil, Cisl e Uil a firma dei Coordinatori dei Dipartimenti Internazionalial, Salvatore Marra, Giuseppe Iuliano e Massimo Di Pietro al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso in merito all’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur.


Spettabile Ministro Urso,

CGIL, CISL e UIL, nell’affermare l’importanza di una politica commerciale europea volta alla promozione di una maggiore autonomia strategica e di standard sociali verso i paesi terzi, desiderano esprimere la loro preoccupazione per alcuni aspetti cruciali dell’attuale testo dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur raggiunto a seguito dell'ultima tornata di negoziati. le insufficienti garanzie sugli aspetti sociali e ambientali del testo corrente, lo rendono, a nostro avviso, potenzialmente lesivo delle finalità sociali verso le quali l’accordo dovrebbe protendere, unitamente a quelle economiche, e pertanto non sostenibile.

Riteniamo che l'assenza di un capitolo applicabile sul commercio e la sostenibilità nell'accordo e la mancanza di garanzie per il rispetto dei diritti dei lavoratori rischino di minare gli interessi dei lavoratori italiani, dell'UE e del Mercosur e vadano contro l'obiettivo di raggiungere condizioni di parità a livello internazionale, esacerbando la concorrenza sleale.

Le ragioni di tali preoccupazioni sono espresse anche dalle nostre organizzazioni consorelle in Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, le quali hanno siglato in tal senso una dichiarazione congiunta con la Confederazione europea dei sindacati: la Dichiarazione della CES e della CCSCS sulla possibile conclusione dei negoziati sull'accordo di associazione UE-Mercosur.

Ci risulta inoltre che si sia discussa l'istituzione di un fondo simile a quello per l’adeguamento per la Brexit per sostenere i settori colpiti dagli effetti negativi di un accordo di libero scambio UE-Mercosur.

A tal riguardo sottolineiamo i limiti di questo meccanismo e chiediamo che i lavoratori siano inclusi nell'ambito di applicazione di questo fondo, al fine di proteggere i loro posti di lavoro o almeno di fornire loro un sostegno efficace nella transizione professionale e lavorativa, come avviene per il Fondo di adeguamento alla globalizzazione. Chiediamo inoltre di coinvolgere effettivamente le organizzazioni sindacali dei settori colpiti nella creazione, attuazione, monitoraggio e valutazione di questo potenziale nuovo fondo, in linea con il principio di partenariato dei fondi di coesione dell'UE.

Per queste ragioni chiediamo al Governo un forte impegno nel migliorare il testo dell’accordo, in primo luogo scongiurando la finalizzazione dell’accordo attuale prevista per la fine dell’anno e pertanto lavorando alla creazione di una minoranza di blocco all'interno del Consiglio, e contestualmente, a farsi promotore, anche attraverso convergenze con altri Paesi, dei miglioramenti necessari e richiesti sul versante sociale.

Auspicando un vostro sostegno, restiamo a disposizione per discutere la questione in vista delle prossime negoziazioni