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Sabato 12 ottobre 2024, presso il Centro Carlo Levi di Matera, si è tenuto il convegno "Da cose a persone: opportunità, strategie, cooperazioni nelle migrazioni", organizzato dalla Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie, a livello nazionale e della Basilicata, una delle principali organizzazioni associative dell’emigrazione e dell’immigrazione.
L'incontro ha esplorato temi cruciali legati all'immigrazione, alla nuova emigrazione giovanile e allo spopolamento delle aree rurali, con particolare attenzione alle opportunità di sviluppo locale e di coesione territoriale.
Sono intervenuti al convegno diversi relatori, dalla FILEF nazionale e territoriale, ai rappresentanti delle istituzioni, dei sindacati, delle associazioni e dei partiti politici per discutere le dinamiche migratorie, lo spopolamento della Basilicata e le strategie di ripopolamento e integrazione. (Consulta il programma qui).
Tra gli interventi, Pietro Lunetto, presidente della FILEF, ha introdotto il convegno spiegando gli obiettivi principali dell'evento. Ha sottolineato l'importanza di un confronto reale tra le parti interessate per sviluppare nuove strategie su immigrazione e sviluppo delle aree marginali. Ha evidenziato che il tema delle migrazioni deve essere affrontato in modo complessivo e non emergenziale, con un’attenzione specifica alla cooperazione tra associazioni, istituzioni e attori locali. Lunetto ha anche criticato la mancanza di visione di lungo termine da parte delle politiche nazionali ed europee sul fenomeno migratorio e la gestione del territorio, ribadendo la necessità di creare politiche di coesione per invertire lo spopolamento delle aree rurali.
Per l’Area Politiche Europee e Internazionali della CGIL è intervenuto Filippo Ciavaglia, anche presidente della Commissione Diritti Civili del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, che ha, invece, sottolineato come il fenomeno migratorio venga spesso percepito come un problema, piuttosto che come un'opportunità. Ha fatto riferimento alla necessità di contrastare la narrazione negativa associata all'immigrazione, che porta alla costruzione di muri e confini. Ha indicato quattro fattori che creano una "tempesta perfetta" in questo periodo storico: le guerre, la crisi economica e sociale, il riequilibrio geopolitico globale e l’Europa debole politicamente. Ha sottolineato l'importanza di politiche inclusive e una visione di lungo termine per favorire la coesione sociale e territoriale. Ha ribadito che è essenziale, in questo contesto, superare una visione riduttiva del fenomeno migratorio e promuovere politiche inclusive che valorizzino il contributo che i migranti possono offrire al tessuto sociale ed economico locale. Ha poi concluso affermando che la CGIL è impegnata nel dibattito, a livello nazionale ed europeo, e con il supporto della Confederazione Europea dei Sindacati (CES), che verte su tre punti imprescindibili per raggiungere un equilibrio sociale ed economico:
- La costruzione di una rete antifascista per contrastare l'avanzata delle destre in Europa.
- La promozione del lavoro dignitoso, che garantisca una vita sociale dignitosa e una rete di welfare adeguata.
- Il contrasto alla concentrazione della ricchezza oltre ogni limite, promuovendo una vera redistribuzione economica e fiscale tra le persone.
Tutti hanno concordato che il dialogo e il confronto, che devono proseguire, possono aprire opportunità per costruire percorsi diversi rispetto a quelli attuali, insufficienti a rispondere alla complessità del fenomeno in Italia e all’estero.