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Il 2022 è stato un anno molto intenso per il Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), caratterizzato da cambiamenti organizzativi interni e dall’organizzazione di
numerose iniziative.
Il CIME ha nominato un nuovo segretario generale, Giuseppe Bronzini, che affianca sul piano operativo il presidente Pierluigi Dastoli nel lavoro quotidiano, in stretto rapporto con l’intera presidenza.
Tra le varie iniziative di quest’anno vanno sicuramente ricordate:
- L’assemblea annuale del Movimento europeo di giugno svolta Bruxelles
- L’appello per la Pace presentato a Roma a giugno
- Il seminario “Pilastro sociale europeo dopo l’approvazione della direttiva sul salario minimo” del 25 ottobre presso il Cnel
- L’iniziativa sulla finanziaria del Governo svolta a Roma
- Iniziative territoriali per la costituzione dei comitati di coordinamento regionali
- L’iniziativa presso la Fondazione Basso sul “Futuro dell’Europa”
- La partecipazione all’iniziativa dell’8 – 9 ottobre presso la Cgil nazionale
- Le riunioni delle presidenze o delle assemblee presso le sedi dei soci a partire da quella svolta in Cgil nazionale
Il lavoro del CIME nel 2022 si è svolto in un contesto caratterizzato da molti cambiamenti a livello nazionale europeo e internazionale che possono essere riassunti nei quattro punti sotto elencati:
1- Il voto delle elezioni politiche in Italia ha segnato sicuramente un cambio di passo sul piano politico e organizzativo che da subito ha evidenziato un approccio diverso nei confronti dell’Europa;
2- L’inchiesta giudiziaria del Qatargate che ha segnato un colpo durissimo all'istituzione del Parlamento europeo;
3- La guerra alle porte dell’Europa ha provocato cambiamenti, con ripercussioni per le condizioni di vita delle persone e per l’economia;
4- L’accelerazione repentina dei cambiamenti geopolitici impone un’azione europea più forte e più incisiva rispetto agli scenari deboli che si stanno configurando.
Nel corso dell’attività realizzata nel 2022 si è cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza assegnata dai padri costituenti alla necessità, non più rinviabile, che l’Europa sia dotata di maggiori strumenti in grado di determinare un cambiamento all’altezza del momento.
Per realizzare questo occorre lavorare su più fronti: aumentando la consapevolezza della necessità di compiere un vero cambio di passo a partire dalla riforma dei trattati; aumentando la forza politico istituzionale in modo tale che il percorso tracciato dal Manifesto di Ventotene non si interrompa, bensì si rafforzi; impegnando il CIME e, in particolare, tutte quelle associazioni, strutture, enti locali, forze politiche in un lavoro volto a promuovere una presa di coscienza europea dell’opinione pubblica in vista delle elezioni del 2024 per il rinnovo del Parlamento europeo.
Nel 2023 la Cgil, non solo sarà presente, ma cercherà di portare il proprio contributo con idee e azioni volte a far crescere il Movimento europeo e la coscienza dei cittadini europei per affermare più uguaglianza, più democrazia, più lavoro e più diritti.