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In data 24 giugno 2022 l’Inps ha emanato la sua circolare numero 73 in merito alla indennità una tantum prevista dal DL Aiuti n. 50 del 17 maggio 2022. La circolare fornisce una serie di delucidazioni su tempistiche e modalità di erogazione dei 200 euro. Va tuttavia tenuto presente che in fase di conversione in legge molto potrà essere modificato, ed anzi ci sono buone possibilità che la platea dei beneficiari sia ampliata anche grazie agli emendamenti presentati dalla CGIL, alcuni dei quali risultano essere tra i cosiddetti “segnalati”, ovvero hanno superato un primo vaglio tra le forze di maggioranza e raccolto un parere positivo. In questa nota, quindi, oltre a fornire delucidazioni ed esporre le soluzioni che INPS prevede per le (eventuali) domande e in generale per l’erogazione dell’indennità, aggiorneremo anche in merito agli emendamenti CGIL che, allo stato attuale, risultano essere di probabile approvazione.
In premessa non possiamo che ribadire che l’indennità una tantum è una misura insufficiente nell’importo, caotica nella sua natura e soprattutto sconta il difetto di essere il sintomo della volontà di affrontare la crisi inflazionistica con misure non strutturali. Appare forte il timore, nell’Esecutivo, di una spirale inflazionistica per evitare la quale si omette scientemente di mettere in campo una politica per i redditi, specie più bassi.
Nulla viene invece fatto per la razionalizzazione delle filiere, per evitare comportamenti speculativi, poco per la socializzazione degli enormi extra profitti che diverse imprese (non solo energetiche) stanno accumulando ed hanno accumulato in questi oltre due anni di crisi pandemica, internazionale ed energetica. Crediamo sia necessario aprire una grande stagione di rinnovi contrattuali affiancata ad una riforma delle entrate che sia progressiva, che chieda di più a chi più reddito produce e a chi ha più ricchezze improduttive. Che riduca la pressione fiscale sul lavoro e la sposti sulla rendita ed il patrimonio.
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