Roma, 12 ottobre - “Un passo in avanti importante per l’Unione europea poiché viene definito un quadro comune di diritti minimi per tirocinanti e apprendisti e riconosciuto che in nessun Paese questi ultimi possano rimanere senza indennizzo”. Così i segretari confederali Cgil, Giuseppe Massafra e Tania Scacchetti commentano la risoluzione del Parlamento europeo dell’8 ottobre scorso sulla garanzia per i giovani 2020/2764 (RSP).“Per quanto riguarda la situazione italiana - sottolineano i dirigenti sindacali - come sosteniamo da anni, i tirocini non possono essere in alcun caso sostitutivi di forme di lavoro quali apprendistato o contratti subordinati, ma devono essere esclusivamente uno strumento di formazione e orientamento”.“Questa risoluzione - proseguono - può essere l’occasione per migliorare la situazione anche a livello nazionale. Infatti, nonostante in Italia sia garantita l’indennità, vi sono differenze notevoli, anche normative, tra le Regioni, soggetti titolari della responsabilità Ciò rappresenta un limite su cui lavorare”.Massafra e Scacchetti aggiungono in conclusione che “il Parlamento europeo ha riaffermato un principio da noi sostenuto da tempo: i tirocini devono ‘essere limitati nella durata e nel numero’, affinché i giovani non siano costretti ad accettare una serie di esperienze di questo tipo sostitutive di un contratto di lavoro senza formazione, protezione sociale e diritti pensionistici”.
Garanzia Giovani: Cgil, bene risoluzione Pe su diritti e indennizzo per tirocinanti e apprendisti
12 ottobre 2020 • 12:46