PHOTO
La CGIL ha espresso un giudizio fortemente negativo sull'ultima Legge di Bilancio 2025, definendola iniqua e insufficiente, poiché non risponde alle esigenze di lavoratori, pensionati e delle fasce più deboli della popolazione. Tra le misure negative, spicca il comma 180 della legge che prevede il blocco della rivalutazione delle pensioni per i residenti all’estero con assegni superiori al trattamento minimo INPS.
Questa misura conferma un atteggiamento punitivo da parte del Governo, che continua a trattare le pensioni come un costo da tagliare piuttosto che come un diritto maturato dopo anni di lavoro e contributi. La scelta di non riconoscere la rivalutazione delle pensioni superiori al minimo INPS per i residenti all'estero è discriminatoria e contraria alle convenzioni bilaterali e ai principi di equità sociale.
In risposta, CGIL, SPI e INCA hanno deciso di avviare una vertenza legale per tutelare i pensionati all’estero, con una campagna informativa e raccoglierà adesioni per promuovere azioni legali contro il provvedimento.
Questa battaglia è strettamente collegata alla campagna referendaria in corso, denunciando il taglio delle pensioni all'estero come ulteriore prova di un Governo che limita le tutele sociali e penalizza lavoratori e pensionati, violando principi costituzionali e diritti fondamentali.

