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Negli ultimi giorni arrivano dai territori numerose segnalazioni riguardanti le lettere di reiezione pervenute dall’INPS delle domande di anticipazione ordinaria del TFS/TFR in favore degli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
Con deliberazione del Consiglio di amministrazione dell’INPS n. 219 del 9 novembre 2022, è stata istituita in via sperimentale per un triennio, la prestazione di “anticipazione ordinaria del TFS/TFR” a favore degli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Il regolamento relativo alla prestazione prevedeva che l'erogazione avvenisse “nei limiti delle disponibilità finanziarie destinate annualmente nel bilancio dell’INPS”.
L’INPS, con messaggio n. 1628 del 25/04/2024, ha comunicato il blocco delle domande di anticipazione ordinaria del TFS/TFR in favore degli iscritti alla gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, per esaurimento delle risorse finanziarie destinate alla prestazione nel bilancio di previsione dell’INPS per l’anno 2024.
Con successivo messaggio n. 2482 del 03/07/2024, l’Istituto ha comunicato la conclusione al 30 giugno 2024 della sperimentazione e ha fornito alle proprie sedi istruzioni per la gestione delle domande ancora in fase di istruttoria disponendo l’invio massivo nel mese di luglio delle lettere di reiezione per esaurimento del budget annuale destinato alla citata prestazione.
Purtroppo, le risorse stanziate per l'anticipazione del TFS e TFR, pari ad appena 300 milioni di euro, hanno consentito l’accoglimento solo di una piccola percentuale delle domande presentate.
Secondo le informazioni disponibili, sono state accolte circa 4.200 domande, un numero drasticamente insufficiente rispetto alle uscite previste in media ogni anno di almeno 150.000 persone. Questa situazione evidenzia la necessità di una copertura finanziaria decisamente maggiore per soddisfare le richieste.
Nonostante l'Istituto abbia rilevato la possibilità di predisporre un incremento del fondo già nel 2024, la Ragioneria dello Stato non ha autorizzato tale incremento. Si stanno esplorando soluzioni alternative per superare le difficoltà amministrative evidenziate, ma è chiaro che è necessaria una soluzione definitiva.
Il tema, più generale e che riveste maggior importanza e urgenza, è quello dei tempi di liquidazione del TFS/TFR dei dipendenti pubblici.
È inaccettabile che il differimento del TFS/TFR, che pesa ormai da troppi anni sulle spalle dei dipendenti pubblici, rimanga irrisolto. Per questo motivo riteniamo indispensabile attivare una vertenza sui tempi di liquidazione del TFS/TFR, a partire dalla petizione promossa dalla CGIL insieme ad altre confederazioni sindacali. Nonostante il chiaro monito della Corte Costituzionale, espresso con la sentenza n. 130/2023, il Governo sino ad oggi non ha messo in campo alcuna soluzione.