Roma, 29 maggio - “Le nostre lotte stanno dando dei risultati importanti: finalmente l'Inail, su pressione di sindacati e associazioni, cambia i parametri di riferimento per la valutazione dell'esposizione dei lavoratori alle fibre di amianto, e dopo anni di negazione inizia a indennizzare i malati di amianto del sito di Ottana. Siamo soddisfatti, ma la nostra battaglia non è finita, lo sarà quando il nostro territorio sarà de-amiantizzato”. Così Claudio Iannilli, responsabile Politiche amianto della Cgil nazionale, commenta il riconoscimento degli indennizzi per i malati della cittadina sarda. Per Iannilli siamo di fronte ad “un risultato che restituisce dignità ai lavoratori, ottenuto grazie all'impegno della Cgil, dell'Anmil e dell'Aiea, che si occupano da anni delle problematiche legate all'amianto”. Il dirigente sindacale sottolinea poi che “il nostro impegno non finisce, saremo vigili su quanto sta succedendo in quel territorio, troppo spesso maltrattato per interessi economici, in nome dei quali si procurano danni enormi ai lavoratori e ai cittadini, e lavoreremo - continua - affinché sia riconosciuto come Sito di Interesse Nazionale da bonificare”. “A venticinque anni dall'entrata in vigore della legge che mette al bando l'amianto, non sono più né giustificate le assenze delle istituzioni e gli interventi troppo blandi”, prosegue. “Ancora oggi - denuncia Iannilli - non ci sono dati che quantifichino la presenza di amianto nel territorio, e gli edifici pubblici, scuole comprese, sono contaminati”. “Non è tollerabile: ognuno si assuma le proprie responsabilità, per amianto muoiono 3.000 persone l'anno, una strage silenziosa. Per queste ragioni - conclude il responsabile Politiche amianto della Cgil nazionale - il nostro impegno non potrà mancare per dare giustizia a tutti i malati di asbestosi e altre patologie dovute all'esposizione”.