Prefazione di Francesca Re David, segretaria confederale CGIL, alla guida Che “genere” di salute e sicurezza sul lavoro – I rischi per la salute delle donne

Nel luogo di lavoro trascorriamo una parte importante del tempo della nostra vita, da cui perciò dipende fra le altre cose anche il nostro stato di salute e di benessere. Nei luoghi di lavoro producono beni e servizi donne e uomini differenti fra di loro per età, provenienza geografica, fragilità; e convivono differenti condizioni di lavoro stabili e precarie, con orari resi lunghissimi dagli straordinari o tagliati dal part time involontario, stabili nello stesso posto o con spostamenti in diversi punti; a contatto con l’u­tenza, con turni, in ufficio, in fabbrica, sui mezzi di trasporto con tanti o pochi colleghi. Solo per nominare alcune condizioni. A tutte le sollecitazioni a cui nello svolgimento del lavoro siamo sottoposti, sono esposti il nostro corpo e la nostra mente. Per questo è necessario il Documento sulla valutazione del rischio, diverso per ogni luogo di lavoro (non comprato in fotocopia…); ma quasi sempre non è presa in considerazione la differenza più evidente che attraversa le generazioni e tutte le altre condizioni: siamo donne e uomini, il neutro non esiste. La nostra anatomia e biologia non sono uguali e turni, carichi di lavoro, esposizioni ad agenti, non hanno gli stessi effetti. Anche gli elementi di stress non sono uguali, pure nel rapporto fuori e dentro il luogo di lavoro. Come non è uguale la condizione nel mercato del lavoro –altro elemento di fortissimo stress a sfavore delle donne – o il rischio di molestie e violenze.

Questo documento, la guida e l’App del Vademecum, a cui potranno accedere gli/le Rls e Rlst e che quindi sarà in costante aggiornamento, vuole essere uno strumento utile per rispettare la salute e sicurezza delle lavoratrici che appunto non sono comprese genericamente nei lavoratori. E perché possa essere efficace, è necessario che gli uomini e le donne della nostra organizzazione, le delegate e i delegati, siano determinati a superare le resistenze che sicuramente incontreranno rispetto a questa «complicazione aggiuntiva». Perché, appunto, ciò non è un’aggiunta ma un vincolo necessario se crediamo che le condizioni di lavoro e quindi la salute e sicurezza sia quel che determina un modello di società e di impresa con al centro i diritti delle persone.

Cambiare le condizioni di lavoro, a partire da ritmi, turni e orari, in modo che siano compatibili con le esigenze delle donne ha sempre significato renderli migliori per tutti; intervenire sui carichi di lavoro fisici e mentali e sugli ambienti di lavoro perché tengano conto della diversa fatica, significa renderli migliori per tutte e tutti; costruire consapevolezza e legami con il territorio per affrontare molestie e violenze, è nuova qualità per tutte e tutti.

Affrontare i temi di salute e sicurezza con un’ottica di genere è l’unico modo per affrontarli davvero.


Scarica la Guida: Che “genere” di salute e sicurezza sul lavoro – I rischi per la salute delle donne


La guida Che “genere” di salute e sicurezza sul lavoro – I rischi per la salute delle donne a cura di Sebastiano Calleri e Sara Taranto, prefazione di Francesca Re David; è stata presentata dalla Cgil nell'ambito della 34^ edizione del Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in programma a Bologna martedì 19 novembre 2024

Leggi anche