PHOTO
"Avevamo chiesto questo incontro ieri mattina, prima ancora che uscissero le dichiarazioni del Presidente della Repubblica, proprio perchè quello che è successo a Pisa, a Firenze o anche in altre città nelle scorse settimana ci preoccupa molto". Lo ha dichiarato il segretario generale della CGIL Maurizio Landini al termine dell'incontro al Viminale tra il ministro Piantedosi e le organizzazioni sindacali, in relazione ai fatti di Pisa.
→ Ascolta l’audio su Collettiva.it
"Abbiamo considerato importante che ci sia stata una risposta immediata e che ci sia stato questo incontro. Abbiamo ribadito che consideriamo negativo quanto accaduto a Pisa e abbiamo detto, in modo molto esplicito, che non si devono più ripetere episodi di quella natura, perchè il diritto a manifestare e alla libera espressione deve essere garantito a tutti ed è compito delle forze dell'ordine. Abbiamo ribadito che è necessario prevenire i conflitti dando le soluzioni ai problemi".
"Il ministro ha ribadito che intendono, con le indagini che ci sono in corso - ha spiegato Landini -, verificare fino in fondo le responsabilità e, allo stesso tempo, ha teso a volerci dire che non c'è nessuna scelta del governo di cambiamento della gestione dell'ordine pubblico ne', tantomeno, di mettere in discussione il diritto alla libera espressione".
"Abbiamo preso atto - ha proseguito il leader della CGIL -, ma abbiamo detto al ministro che il diritto alla libertà di manifestare si pratica anche manifestando e, siccome ci sono molte ragioni che porteranno a scendere in piazza e a mobilitarci nelle prossime settimane, sia per quanto riguarda la pace sia per le questioni sociali, abbiamo posto come tema al ministro, al governo e alle forze dell'ordine la questione delle nuove generazioni. Il disagio che li riguarda è reale e bisogna farci i conti, non si risolve con i manganelli ma ascoltandoli e dando loro la possibilità di essere protagonisti del futuro. La democrazia - ha concluso Landini - si rafforza nel rispetto delle regole e dei principi fondamentali della nostra Costituzione".