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La Cgil, anche quest’anno parteciperà alla manifestazione indetta da ‘Non una di meno’, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si svolgerà a Roma sabato 23 novembre alle 15.00.
Come ogni anno ci troviamo a novembre a fare il conto delle donne uccise o stuprate solo perché donne. Ogni anno ci troviamo di fronte a numeri che diminuiscono solo di poco per i femminicidi ed aumentano nel caso della violenza sessuale, nonostante le leggi diventino più stringenti. Ogni anno la Cgil, insieme al mondo delle associazioni, è costretta a ribadire che una battaglia portata avanti solo sul piano penale è destinata al fallimento, che la violenza maschile sulle donne è principalmente un problema culturale legato alla natura patriarcale del Paese e che solo sul piano della cultura potremmo finalmente invertire questa tendenza.
La scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro, la disparità salariale, il mancato accesso ai ruoli apicali, l’affidamento dei carichi familiari – che siano i genitori anziani, le persone non autosufficienti o i minori – esclusivamente alle donne altro non sono che l’altra faccia di quella cultura che vuole le donne relegate nel ruolo di fattrici e angeli del focolare.
Per contrastare la violenza domestica, quella sessuale e le molestie sul lavoro serve una presa di distanza collettiva da questa visione, una trasformazione culturale che coinvolga tutte e tutti, a partire dai più giovani con l’inserimento nei programmi scolastici dell'educazione all’affettività e l’abbattimento degli stereotipi di genere, già dalla scuola dell’infanzia. Serve un piano straordinario sull’occupazione femminile che favorisca l’autonomia economica delle donne spesso impossibilitate a rendersi libere dalla violenza.
Come Cgil siamo impegnate e impegnati a formare i nostri delegati e le nostre delegate affinché il posto di lavoro diventi un luogo libero dalla violenza e un ambiente recettivo delle sofferenze che le donne vivono a casa, perché conoscere e riconoscere, creare un ambiente inclusivo è fondamentale per dare coraggio alle vittime che, spesso, hanno paura a raccontare ciò che stanno vivendo. L’impegno della Confederazione e di tutte le sue categorie è quello, inoltre, di lavorare per ridurre i differenziali retributivi e contrastare tutte le discriminazioni che le donne vivono nel lavoro.