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Roma, 21 dicembre - Firmato l’accordo preliminare per il rinnovo del contratto nazionale per il personale del comparto delle Funzioni Centrali per il triennio 2019-2021. “Un risultato importante, sul fronte dei diritti e del salario. Raggiunto l’obiettivo storico, prefissato col passato contratto, di un nuovo ordinamento professionale”. Così la Funzione Pubblica CGIL e la CGIL commentano la sigla della pre-intesa per il rinnovo del contratto degli Statali che coinvolge circa 250 mila lavoratrici e lavoratori.
“Dopo 8 mesi di trattativa e 25 incontri, abbiamo firmato la pre-intesa di un contratto innovativo e migliorativo che va di pari passo con l’evoluzione della società - spiegano CGIL e FP CGIL -. Tra i traguardi più innovativi vi è indubbiamente la disciplina del ricorso al lavoro agile, laddove la pandemia ha evidenziato la capacità di adattamento del lavoro pubblico. Altro tratto distintivo è l’istituzione di un nuovo ordinamento professionale e un nuovo sistema di progressioni tra le aree. Dal punto di vista del trattamento economico - indica la FP CGIL -, sono previsti incrementi retributivi, dal 1° gennaio 2021, a partire da 90 euro, con un incremento complessivo pari a circa il 5 %, di cui il 3,78 % sui tabellari. Anche i diritti e le tutele escono rafforzati dal nuovo contratto: è stata migliorata la disciplina sull’utilizzo dei congedi per le donne vittime di violenza, e per i genitori, ed è stato cancellato il limite di quattro mesi per le assenze senza riduzione dello stipendio dovute ad effetti collaterali da terapie salvavita”.
“Con questo contratto abbiamo dimostrato una capacità proattiva nell’identificare ciò che può migliorare la nostra Pubblica Amministrazione. È stato fatto un buon lavoro, di cui tutti portano e riconoscono il proprio tratto distintivo. Ora avanti alla costruzione partecipata del prossimo contratto”, conclude la Funzione Pubblica CGIL, insieme alla CGIL.